Investing.com - Il prezzo del greggio sale questo giovedì ma resta vicino al minimo di tre settimane nei timori per l’aumento della produzione negli Stati Uniti e in altri paesi, timori che pesano sul sentimento.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a settembre si attesta 46,87 dollari al barile alle 3:35 ET (07:35 GMT), su di 9 centesimi, o dello 0,2%. Il prezzo è sceso al minimo dal 25 luglio di 46,67 dollari ieri.
Intanto, il greggio Brent con consegna ad ottobre sull’ICE Futures Exchange di Londra è in salita di 18 centesimi, o dello 0,4%, a 50,45 dollari al barile, non lontano dal minimo di tre settimane di 50,02 dollari segnato martedì.
Il greggio ha chiuso con un crollo di oltre l’1% ieri dopo i dati governativi USA che hanno rivelato un aumento della produzione settimanale al massimo di oltre due anni.
I dati della U.S. Energy Information Administration hanno mostrato che la produzione totale di greggio è salita di 79.000 barili al giorno a 9,5 milioni di barili al giorno la scorsa settimana, il massimo dal luglio 2015.
Le scorte di greggio sono scese di 8,9 milioni di barili, secondo i dati dell’EIA, il settimo calo settimanale consecutivo.
Il prezzo del greggio è andato sotto pressione nelle ultime settimane, nei timori per l’aumento della produzione di petrolio da scisto USA che ha fatto passare in secondo piano i tagli effettuati dai paesi OPEC e non-OPEC.
L’OPEC e i 10 produttori che non fanno parte del cartello, tra cui la Russia, hanno deciso di tagliare 1,8 milioni di barili al giorno a partire dall’inizio dell’anno fino al marzo del 2018, per ridimensionare l’eccesso delle scorte globali e riequilibrare il mercato.
Finora, tuttavia, l’accordo ha avuto poco impatto sui livelli delle scorte globali, per via dell’aumento della produzione da parte dei produttori che non prendono parte all’accordo, come la Libia e la Nigeria, e dell’incremento della produzione di petrolio da scisto USA.
Intanto sul Nymex, i future della benzina con consegna a settembre salgono di mezzo centesimo, o dello 0,3%, a 1,569 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a settembre va su di 0,2 centesimi, o dello 0,1%, a 1,577 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a settembre salgono di 0,3 centesimi, o dello 0,1%, a 2,893 dollari per milione di BTU, con i trader in attesa dei dati settimanali sulle scorte previsti nel corso della giornata.