NEW YORK (Reuters) - L'euro scambia poco sopra i minimi di giornata sulle indiscrezioni che il presidente della Bce Mario Draghi non fornirà novità di politica monetaria nella conferenza di Jackson Hole della prossima settimana.
Secondo quanto riportato da fonti Reuters, contrariamente alle previsioni di molti, Draghi non sfrutterà l'appuntamento annuale organizzato dalla Fed per fornire indicazioni più precise su come evolverà la linea della banca centrale, in particolare per quel che riguarda il Qe, con l'obiettivo di tenere fermo il dibattito fino all'autunno.
In mattinata l'euro/dollaro è sceso fino a 1,1692, prossimo al minimo da un mese di 1,1688 visto ieri, salvo poi recuperare sopra quota 1,17.
"Nel breve termine siamo ribassisti sull'euro/dollaro, in quanto sul mercato ci si aspettava troppo nell'immediato dalla Bce; ma nel medio termine siamo più positivi" spiega lo strategist di Bmo Stephen Gallo.
A tenere schiacciato il cambio contribuiscono anche alcuni buoni dati recenti dagli Usa: in particolare ieri le vendite al dettaglio di luglio hanno mostrato l'incremento più ampio in sette mesi, ridando forza alle attese di un nuovo rialzo dei tassi Fed entro fine anno, anche se le tensioni con la Corea del Nord continuano a suggerire cautela agli investitori.
Da inizio anno la valuta unica resta comunque in netto apprezzamento nei confronti del biglietto verde (di circa l'11,5%), trainata proprio dalle aspettative di un progressivo abbandono da parte della Bce dell'attuale posizione ultra accomodante. A inizio agosto il cambio era salito al picco da due anni e mezzo di 1,1911.
Il dollaro conferma in giornata una buona impostazione sullo yen. Il cambio resta in vista di quota 111, abbondantemente sopra il minimo da quattro mesi di 108,72 toccato venerdì scorso.