Investing.com - Il futures dell’oro scendono questo giovedì, al minimo della seduta, dopo il rilascio dei dati USA sulle vendite al dettaglio e sulle richieste di sussidio di disoccupazione.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a febbraio scendono dello 0,73% o di 8,90 dollari, a 1.220,40 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata statunitense.
Ieri i prezzi Comex sono saliti a 1.238,90 dollari l’oncia, il massimo dal 23 ottobre, per poi attestarsi a 1.229,10, in calo di 2,60 dollari, o dello 0,21%, mentre gli investitori monitorano l’incertezza politica in Grecia ed il calo dei prezzi del petrolio.
Supporto a 1.199,50, minimo del 9 dicembre e resistenza a 1.244,90 dollari, il massimo dal 23 ottobre.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a marzo sono scesi di 10,4 centesimi, o dello 0,61%, a 17,08 dollari l’oncia troy.
Il Dipartimento per il Commercio ha mostrato che le vendite al dettaglio sono salite dello 0,7% lo scorso mese, contro le aspettative di un aumento dello 0,4%.
L’aumento delle vendite al dettaglio è legato ad una crescita economica più forte, al contrario vendite più deboli segnalano un’economia in calo.
Le vendite al dettaglio core, che escludono la vendita di automobili, hanno visto un aumento dello 0,5% a novembre, contro le aspettative di un aumento dello 0,1%. Le vendite al dettaglio core ad ottobre sono salite dello 0,4%.
Le vendite al dettaglio core corrispondono alla componente della spesa dei consumatori del report governativo sul prodotto interno lordo. La spesa dei consumatori rappresenta il 70% della crescita economica USA.
In un report il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione la settimana terminata il 6 dicembre è sceso di 3.000 unità a 294.000, dal totale rivisto della settimana precedente di 297.000 unità.
Il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione è rimasto al di sotto delle 300.000 unità per 12 delle ultime 13 settimane, indicando che il mercato del lavoro sta riprendendo il suo slancio. I dati positivi si aggiungono ai segnali di miglioramento della ripresa economica statunitense che potrebbero spingere la Federal Reserve ad alzare i tassi di interesse prima e più velocemente del previsto.
Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse pesano sul prezzo dell’oro, poiché il metallo prezioso fatica a competere con gli investimenti ad alto rendimento in condizioni di tassi elevati.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute è salito dello 0,20% a 88,43, non lontano dal massimo di cinque anni di 89,53 toccato lunedì.
Un dollaro forte in genere pesa sull’oro, poiché riduce l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Il rame con consegna a marzo è salito di 1,8 centesimi, o dello 0,63%, a 2,912 dollari la libbra, nelle aspettative di ulteriori interventi di stimolo da parte di Cina ed Europa.
La Banca Popolare Cinese ha immesso 400 miliardi di yuan, quasi 65 miliardi di dollari, nel sistema bancario del paese, per contrastare il rallentamento della seconda economia mondiale.
La Banca Centrale Europea ha dichiarato che le banche della zona euro hanno richiesto un totale di 129,8 miliardi di euro nel secondo round di TLTRO, contro le attese di 148,2 miliardi.
La partecipazione minore del previsto ha alimentato le aspettative di un allentamento quantitativo da parte della BCE.
A settembre la BCE ha dichiarato di aver assegnato 82,6 miliardi di euro durante la prima operazione TLTRO. La banca centrale dovrà fare di più per aumentare il bilancio a 3 mila miliari di euro.