Investing.com - Il prezzo dell’oro schizza al massimo di 2 settimane negli scambi ridotti di questo giovedì, con il dollaro USA e le borse che segnano un calo ed il metallo prezioso che diventa più appetibile per gli investitori. L’oro con consegna a febbraio sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange è salito al massimo della seduta di 1.151,30 dollari l’oncia troy, un livello che non si registrava dal 14 dicembre.
Il prezzo si è poi attestato a 1.149,25 dollari alle 5:00AM ET (10:00 GMT), su di 8,35 dollari, o dello 0,8%, dopo l’aumento di 2,10 dollari o dello 0,2% del giorno precedente. Il metallo prezioso è crollato al minimo di 11 mesi di 1.124,30 dollari all’inizio di dicembre.
I volumi degli scambi resteranno limitati nel corso della giornata, con gli investitori che hanno già chiuso le posizioni prima delle feste di fine anno.
I future dell’oro hanno segnato un calo per sette settimane consecutive, il periodo più lungo in oltre 12 anni.
Il dollaro USA è in calo questo giovedì, giù dal massimo di 14 anni contro le altre principali valute mentre gli investitori si avviano a bloccare i profitti in vista della chiusura di fine anno.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,5% a 102,71, staccandosi dal massimo di 14 anni della scorsa settimana di 103,62.
Le principali piazze europee e quelle asiatiche segnano forti ribassi sulla scia della performance overnight negativa di Wall Street, che ha fatto registrare il calo giornaliero dell’S&P 500 più forte dall’11 ottobre.
L’oro è crollato da quando Donald Trump è stato eletto presidente; il rimbalzo del dollaro, l’aumento del rendimento dei Buoni del Tesoro USA e l’impennata da record a Wall Street hanno ridotto l’appeal del metallo prezioso.
Gli analisti dei mercati avvertono che le prospettive per l’oro restano deboli a breve termine, per via delle aspettative di un aumento dei tassi di interesse statunitensi nei prossimi mesi.
La Fed ha alzato i tassi di interesse per la prima volta in un anno la scorsa settimana ed ha annunciato tre nuovi aumenti nel 2017.
Il metallo prezioso risente dell’andamento dei tassi statunitensi, che fanno aumentare il prezzo degli investimenti senza rendimento come i lingotti, supportando invece il dollaro.
Un dollaro forte e i tassi elevati pesano sull’oro, che è valutato in dollari e fatica a competere con gli investimenti ad alto rendimento in concomitanza all’aumento dei tassi.
Sempre sul Comex, i future dell’argento con consegna a marzo balzano di 18,5 centesimi, o dell’1,15%, a 16,22 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata newyorkese, in ripresa dal minimo di otto mesi di 15,67 dollari della scorsa settimana.
Il platino segna un rialzo dello 0,65% a 908,10 dollari ed il palladio sale dello 0,6% a 671,10 dollari l’oncia.
Intanto, i future del rame sono in salita di 1,5 centesimi, o dello 0,6%, a 2,516 dollari la libbra.