Investing.com - I futures dell’oro sono in salita questo lunedì, superando leggermente il livello chiave di 1.400 dollari mentre gli investitori attendono ulteriori suggerimento sull’inizio del ridimensionamento della Federal Reserve.
L’andamento dei prezzi dell’oro quest’anno ha seguito le aspettative verso una eventuale conclusione anticipata del programma di stimolo monetario da parte della banca centrale statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.395,90 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea. Il contratto di dicembre è salito venerdì dell’1,8% a 1.395,80 dollari l’oncia troy.
I futures dell’oro sono rimasti nel range tra 1.391,10 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.406,50 dollari l’oncia troy, il massimo dal 7 giugno.
Supporto a 1.351,90 dollari l’oncia troy, minimo del 20 agosto e resistenza a 1.417,45, massimo del 7 giugno.
Il contratto di dicembre venerdì scorso ha segnato +2%, dopo che il dipartimento per il Commercio ha dichiarato che la vendita di case nuove è cresciuta del 13,4% a luglio, segnando il calo più forte degli ultimi tre anni.
I dati deboli hanno alimentato i timori sul mercato immobiliare ed hanno acceso la speculazione quando la banca centrale potrà iniziare a ritirare il programma di acquisti mensili da 85 miliardi di dollari.
I verbali del vertice della Fed pubblicati la scorsa settimana hanno mostrato che i funzionari erano
divisi sulla tempistica del possibile ridimensionamento, con quasi tutti i membri del consiglio che hanno stabilito che una variazione nel programma di acquisti non è ancora appropriata.
I verbali hanno mostrato che gli ultimi dati economici USA rilasciati sono stati “misti”, indicando che l’eventuale miglioramento potrebbe essere rimandato se l condizioni economiche restano troppo deboli.
La banca centrale si riunirà il 17 e 18 settembre per rivedere l’economia e valutare la politica.
Gli operatori dei mercati attendono i dati USA sugli ordinativi di beni durevoli nel corso della giornata.
I dati statunitensi sono stati seguiti con attenzione dai traders dell’oro, in quanto mostrano se si rafforzano o si indeboliscono lo probabilità che la Fed riduca gli acquisti.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
Il metallo prezioso ha visto un rimbalzo di quasi il 16% da quando è stato toccato il minimi di 34 mesi di 1.180,15 dollari l’oncia troy il 28 giugno.
Nonostante i guadagni il metallo prezioso probabilmente segnerà una perdita del 17% sull’anno, nei timori che la Fed inizierà a ritirare il programma di stimolo per la fine dell’anno.
Un uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate
Sul Comex l’argento per settembre ha segnato +1,55% a 24,15 dollari l’oncia troy, il massimo dal 6 maggio.
I guadagni dell’argento sono aumentati dopo che i prezzi sono saliti sopra il livello di resistenza di 24 dollari, innescando una serie di ordinativi di acquisti automatici tra i segnali rialzisti.
Il rame con consegna a settembre ha segnato +0,7% a 3,380 dollari la libbra, il massimo dal 5 giugno.
L’andamento dei prezzi dell’oro quest’anno ha seguito le aspettative verso una eventuale conclusione anticipata del programma di stimolo monetario da parte della banca centrale statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.395,90 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea. Il contratto di dicembre è salito venerdì dell’1,8% a 1.395,80 dollari l’oncia troy.
I futures dell’oro sono rimasti nel range tra 1.391,10 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.406,50 dollari l’oncia troy, il massimo dal 7 giugno.
Supporto a 1.351,90 dollari l’oncia troy, minimo del 20 agosto e resistenza a 1.417,45, massimo del 7 giugno.
Il contratto di dicembre venerdì scorso ha segnato +2%, dopo che il dipartimento per il Commercio ha dichiarato che la vendita di case nuove è cresciuta del 13,4% a luglio, segnando il calo più forte degli ultimi tre anni.
I dati deboli hanno alimentato i timori sul mercato immobiliare ed hanno acceso la speculazione quando la banca centrale potrà iniziare a ritirare il programma di acquisti mensili da 85 miliardi di dollari.
I verbali del vertice della Fed pubblicati la scorsa settimana hanno mostrato che i funzionari erano
divisi sulla tempistica del possibile ridimensionamento, con quasi tutti i membri del consiglio che hanno stabilito che una variazione nel programma di acquisti non è ancora appropriata.
I verbali hanno mostrato che gli ultimi dati economici USA rilasciati sono stati “misti”, indicando che l’eventuale miglioramento potrebbe essere rimandato se l condizioni economiche restano troppo deboli.
La banca centrale si riunirà il 17 e 18 settembre per rivedere l’economia e valutare la politica.
Gli operatori dei mercati attendono i dati USA sugli ordinativi di beni durevoli nel corso della giornata.
I dati statunitensi sono stati seguiti con attenzione dai traders dell’oro, in quanto mostrano se si rafforzano o si indeboliscono lo probabilità che la Fed riduca gli acquisti.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
Il metallo prezioso ha visto un rimbalzo di quasi il 16% da quando è stato toccato il minimi di 34 mesi di 1.180,15 dollari l’oncia troy il 28 giugno.
Nonostante i guadagni il metallo prezioso probabilmente segnerà una perdita del 17% sull’anno, nei timori che la Fed inizierà a ritirare il programma di stimolo per la fine dell’anno.
Un uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate
Sul Comex l’argento per settembre ha segnato +1,55% a 24,15 dollari l’oncia troy, il massimo dal 6 maggio.
I guadagni dell’argento sono aumentati dopo che i prezzi sono saliti sopra il livello di resistenza di 24 dollari, innescando una serie di ordinativi di acquisti automatici tra i segnali rialzisti.
Il rame con consegna a settembre ha segnato +0,7% a 3,380 dollari la libbra, il massimo dal 5 giugno.