Investing.com - I futures dell’oro sono in calo negli scambi statunitensi di questo mercoledì, aumentando i ribassi segnati nella notte mentre i traders attendono la pubblicazione dei verbali del vertice di politica monetaria di marzo della Federal Reserve per avere maggiori indizi sulla tempistica del prossimo aumento dei tassi USA.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno scende di 10,30 dollari, o dello 0,84%, a 1.219,30 dollari l’oncia troy alle 12:44 GMT, o alle 8:44 ET.
Ieri, l’oro ha subito un’impennata di 10,30 dollari, o dello 0,84%, per via del crollo dei titoli azionari globali che ha fatto salire la domanda di investimenti rifugio.
Gli investitori attendono i verbali del vertice di marzo della Federal Reserve, previsti alle 18:00 GMT, o alle 14:00 ET per avere maggiori indicazioni sulla possibilità che la banca centrale USA alzi i tassi di interesse.
Il mese scorso la Fed ha sorpreso i mercati riducendo le previsioni sugli aumenti dei tassi di interesse ed annunciandone solo due rispetto ai quattro previsti inizialmente, a causa del potenziale impatto sull’economia USA dell’indebolimento della crescita globale.
I traders seguiranno da vicino inoltre gli interventi della Presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester, del Presidente della Fed di St. Louis James Bullard e del Presidente della Fed di Dallas Rob Kaplan previsti nel corso della giornata per valutare le opinioni dei policymaker sulla prospettiva di ulteriori aumenti dei tassi.
La scorsa settimana la Presidente della Fed Janet Yellen ha rassicurato i mercati, dichiarando che la banca centrale sarà cauta nell’alzare i tassi di interesse ed ha sottolineato che ci sono molti rischi per le previsioni.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,35% a 94,94, grazie all’indebolimento dell’euro e della sterlina.
Un dollaro forte in genere pesa sull’oro, poiché riduce l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime valutate in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Il prezzo del metallo giallo è schizzato di quasi il 14% quest’anno per via della riduzione delle aspettative di una normalizzazione dei tassi da parte della Fed a causa dei timori per un indebolimento economico globale causato dalla Cina.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a maggio scendono di 14,1 centesimi, o dello 0,93%, a 14,97 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata londinese, mentre i futures del rame sono in calo di 0,7 centesimi, o dello 0,33%, a 2,131 dollari la libbra.