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Oro sotto i 2000 dollari, pesa la possibilità di nuovi aumenti dei tassi

Pubblicato 20.04.2023, 02:50
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Di Ambar Warrick

Investing.com - I prezzi dell’oro hanno sono in calo questo giovedì, sotto pressione per la ripresa del dollaro e per le crescenti aspettative verso nuovi aumenti dei tassi di interesse nel breve termine da parte delle principali banche centrali del mondo.

L’inflazione nel Regno Unito, più elevata del previsto, ha rafforzato le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra, e della Federal Reserve nei prossimi due mesi.

Questo ha spinto al rialzo i rendimenti obbligazionari in generale, pesando sugli asset non remunerativi come l’oro e altri metalli. Il Beige Book della Fed pubblicato mercoledì ha mostrato che, mentre le condizioni economiche si sono un po’ raffreddate nelle ultime settimane, l’inflazione è rimasta relativamente calda.

L’oro spot è salito leggermente a 1.996,49 dollari l’oncia, mentre i future dell’oro si sono stabilizzati intorno a 2.008,15 dollari l’oncia. Entrambi gli strumenti sono scesi mercoledì e sono in lieve ribasso sulla settimana.

I mercati temono che l’inflazione relativamente alta negli Stati Uniti attiri ulteriori rialzi dei tassi d’interesse da parte della Fed e che il raffreddamento della crescita economica non dissuada la banca centrale dal suo percorso. Questo scenario non è di buon auspicio per l’oro nel breve termine, poiché fa aumentare il costo opportunità di detenere il metallo giallo.

I prezzi dei future sui Fed Fund mostrano che i mercati stanno valutando una probabilità dell’85% che la Fed aumenti i tassi di 25 punti base a maggio e una probabilità del 28% per un aumento analogo a giugno. Si tratta di un grande salto rispetto alla probabilità del 5% della scorsa settimana per un aumento a giugno. Ma i mercati danno ancora al 62% la probabilità che la Fed sospenda i rialzi dei tassi a giugno.

Le aspettative di ulteriori rialzi hanno spinto al rialzo il dollaro e i rendimenti dei Treasury questa settimana, che a loro volta hanno pesato sui mercati dei metalli. Diversi membri della Fed hanno ribadito che la banca continuerà ad agire contro l’inflazione e che la decisione di sospendere i futuri rialzi dei tassi dipenderà in larga misura dai dati economici.

Gli altri metalli preziosi sono rimasti stabili giovedì, dopo la flessione della seduta precedente. I future del platino e dell’argento si sono mossi di meno dello 0,1%.

Tra i metalli industriali, i prezzi del rame sono rimasti sotto pressione a causa dell’incertezza sul rallentamento della crescita economica e dell’attività industriale.

I future del rame sono scesi dello 0,1% a 4,0710 dollari la libbra, dopo essere scesi dello 0,5% nella sessione precedente.

I segnali economici contrastanti provenienti dalla Cina hanno contribuito poco a sostenere il rame questa settimana: la crescita è rimbalzata nel primo trimestre del 2023, ma il settore manifatturiero, uno dei principali motori della domanda di materie prime nel Paese, continua a mostrare segni di difficoltà.

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