Investing.com - I prezzi dell’oro si sono mossi poco nei primi scambi di questo lunedì, in attesa di ulteriori colloqui tra i legislatori statunitensi sull’innalzamento del tetto del debito; l’attenzione è rivolta anche alla politica monetaria dopo le indicazioni contrastanti della Federal Reserve.
Il presidente Joe Biden e il presidente della Camera Kevin McCarthy dovrebbero continuare i colloqui per evitare un default degli Stati Uniti nel corso della giornata, dopo che le trattative della scorsa settimana non hanno portato a un accordo.
L’oro ha visto un forte calo della domanda di beni rifugio nell’ultima settimana, con i prezzi che sono crollati bruscamente sotto il livello di 2.000 dollari a causa di una serie di dichiarazioni aggressive da parte dei funzionari della Fed, che hanno visto i mercati posizionarsi per un potenziale aumento dei tassi di interesse da parte della banca centrale.
Ciò è stato in qualche modo compensato dalle dichiarazioni moderatamente caute del presidente della Fed Jerome Powell, il quale ha affermato che, dato che le condizioni del credito statunitense si sono notevolmente inasprite quest’anno, la Fed potrebbe non essere costretta ad alzare i tassi. Le sue dichiarazioni hanno innescato un rimbalzo dell’oro venerdì, anche se il metallo giallo ha chiuso la settimana con un calo di quasi il 2%.
L’oro spot si è attestato intorno a 1.977,80 dollari l’oncia nei primi scambi di lunedì, mentre i future dell’oro si sono attestati a 1.980,50 l’oncia al momento della scrittura. Si prevede che nei prossimi giorni il metallo giallo si muoverà in una fascia di oscillazione, almeno fino a quando i mercati non riceveranno ulteriori indicazioni sul tetto del debito e sulla politica monetaria.
Per lunedì sono previsti gli interventi di altri membri della Fed, mentre i verbali della riunione di maggio si attendono per la fine della settimana.
Attesi in settimana anche i dati sull’attività manifatturiera e si prevede che forniranno ulteriori indicazioni sull’economia più grande del mondo, mentre la crescita rallenta di fronte all’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione.
L’oro dovrebbe beneficiare dell’aumento della domanda di beni rifugio nel corso dell’anno, soprattutto se le condizioni economiche degli Stati Uniti peggioreranno. I mercati si aspettano una pausa nel ciclo di rialzi dei tassi della Fed a giugno, il che potrebbe favorire un maggiore sostegno al metallo giallo.
Gli altri metalli preziosi si sono stabilizzati lunedì dopo il calo della scorsa settimana. I future del platino sono saliti dello 0,1%, mentre i future dell’argento hanno ceduto lo 0,2%.
Tra i metalli industriali, i future del rame sono scesi dello 0,7% a 3,7060 dollari la libbra e si sono avvicinati ai minimi di sei mesi, dopo le forti perdite delle ultime tre settimane.
I segnali di un rallentamento della ripresa economica in Cina hanno penalizzato il metallo rosso, in quanto i mercati si aspettano una domanda più debole del previsto per quest’anno. La Cina è il maggior importatore di rame al mondo.