Investing.com - I futures dell’oro salgono negli scambi della mattinata europea di questo martedì, riavvicinandosi al massimo di un anno tra le crescenti aspettative di ulteriori misure di stimolo da parte delle banche centrali di Asia ed Europa.
I dati deludenti sull’attività del settore manifatturiero cinese rilasciati questa mattina hanno scatenato i timori per lo stato di salute della seconda economia mondiale ed hanno alimentato le speranze di ulteriori misure di stimolo a breve termine per supportare la crescita.
L’indice ufficiale dei direttori acquisti per il settore manifatturiero cinese è sceso al minimo di tre anni di 49,0 a febbraio da 49,4 del mese precedente, meno della lettura di 49,3 prevista. L’indice dei direttori acquisti di Caixin per il settore manifatturiero è risultato pari a 48,0 il mese scorso, segnando una contrazione per il dodicesimo mese consecutivo.
I dati deludenti indicano che l’economia sta gradualmente rallentando e che Pechino dovrà introdurre nuove misure a sostegno della crescita nei prossimi mesi.
Ieri la banca centrale cinese ha annunciato di aver abbassato il coefficiente di riserva obbligatorio per la quinta volta dal febbraio del 2015. Tuttavia, la decisione non sembra aver pesato sui mercati, alimentando le speculazioni che le banche centrali mondiali siano ormai a corto di opzioni per dare slancio alla crescita.
Intanto, le aspettative di ulteriori misure di stimolo da parte della Banca Centrale Europea sono aumentate dopo i dati di ieri che hanno rivelato che la zona euro è tornata in deflazione a febbraio per la prima volta in cinque mesi.
La BCE dovrebbe annunciare nuove misure di stimolo, tra cui un ulteriore taglio del tasso di deposito e delle modifiche al programma di acquisti di asset, in occasione del vertice del 10 marzo.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna ad aprile sale di 5,90 dollari, o dello 0,48%, a 1.240,30 dollari l’oncia troy alle 09:00 GMT, o alle 4:00 ET. Il prezzo del metallo giallo ha segnato il massimo di un anno di 1.263,90 dollari l’11 febbraio.
Ieri, il prezzo dell’oro è schizzato di 14,00 dollari, o dell’1,15%, dopo i dati statunitensi deludenti che hanno ridotto l’ottimismo per le prospettive economiche ed hanno alimentato i dubbi sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve quest’anno.
Il prezzo del metallo prezioso è schizzato di quasi il 17% finora quest’anno tra i segnali che i problemi economici e finanziari globali possano convincere la Fed a non alzare i tassi di interesse come annunciato quest’anno.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a marzo salgono di 0,9 centesimi, o dello 0,06%, a 14,90 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata londinese, mentre i futures del rame scendono di 0,9 centesimi, o dello 0,45%, a 2,123 dollari la libbra.
Col 45% della richiesta globale di rame, la nazione asiatica è considerata il principale consumatore mondiale del metallo rosso.