Investing.com - I prezzi del petrolio si sono mossi poco questo venerdì e si avviano a chiudere invariati dopo una settimana volatile; intanto i mercati continuano a soppesare l’ottimismo per la domanda del principale importatore di greggio, la Cina, e l’incertezza per l’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti.
L’ottimismo della Cina aiuta il greggio a invertire le recenti perdite
I prezzi del greggio sono saliti giovedì, recuperando le recenti perdite dopo che i dati hanno mostrato che la produzione delle raffinerie in Cina è aumentata del 15,4% a maggio rispetto all’anno precedente, il secondo livello più alto mai registrato.
Una serie di tagli dei tassi d’interesse questa settimana ha inoltre alimentato le speranze di una ripresa economica cinese, che secondo alcuni operatori del mercato spingerà la domanda di greggio a livelli record.
Ma i tagli dei tassi sono giunti insieme a una serie di dati deboli dalla Cina, con la produzione industriale e le vendite al dettaglio che sono aumentate meno del previsto a maggio.
I future Brent sono rimasti invariati a 75,54 dollari al barile, mentre i future WTI sono saliti dello 0,2% a 70,52 dollari al momento della scrittura. Entrambi i contratti si avviano a chiudere la settimana con un rialzo compreso tra lo 0,4% e l’1%.
L’attenzione è ora rivolta a un potenziale taglio del tasso di interesse primario del prestito cinese la prossima settimana, che potrebbe sbloccare ulteriori stimoli monetari nel Paese alle prese con la ripresa post-COVID.
L’incertezza della Fed e i deboli dati economici rendono la settimana volatile
I prezzi del petrolio hanno subito forti oscillazioni questa settimana, poiché l’ottimismo sulla Cina è stato ampiamente contrastato dai timori di un aumento dei tassi di interesse nelle principali economie e dal peggioramento delle condizioni economiche globali.
All’inizio della settimana la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi di interesse, ma ha segnalato che potrebbe alzare i tassi almeno altre due volte quest’anno. A ciò ha fatto seguito un aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea, con la BCE che si è espressa a favore di una prospettiva di rialzo dei tassi in futuro.
L’aumento dei tassi d’interesse dovrebbe frenare l’attività economica di quest’anno, il che, secondo i mercati, potrebbe danneggiare notevolmente la domanda di greggio.
Questi timori sono stati aggravati dai dati deboli economici di diversi grandi consumatori di petrolio questa settimana. Ma i segnali di rallentamento della crescita hanno anche portato i mercati a chiedersi quanto margine economico abbiano le banche centrali globali per continuare ad aumentare i tassi di interesse.
Le prospettive per il petrolio rimangono comunque incerte a causa del peggioramento delle condizioni economiche globali. Con una domanda relativamente debole, gli analisti prevedono che quest’anno l’offerta di petrolio supererà la domanda, nonostante i recenti tagli alla produzione da parte dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio.