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Prezzo del greggio su, l’Arabia Saudita intende aumentare i tagli alla produzione

Pubblicato 11.03.2019, 13:41
© Reuters.
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Investing.com - I prezzi del greggio salgono questo lunedì, sulla scia della notizia che l’Arabia Saudita aumenterà ancora i tagli delle scorte ad aprile, nel tentativo di ridurne l’esubero.

Il greggio West Texas Intermediate con consegna ad aprile sul New York Mercantile Exchange sale di 31 centesimi, o dello 0,55%, a 56,38 dollari al barile alle 8:40 ET (12:40 GMT).

Intanto, il greggio Brent con consegna a maggio sull’ICE (NYSE:ICE) Futures Exchange di Londra va su di 50 centesimi, o dello 0,75%, a 66,23 dollari al barile.

L’Arabia Saudita intende tagliare le sue esportazioni petrolifere ad aprile a meno di 7 milioni di barili al giorno, mantenendo la sua produzione “ben al di sotto” dei 10 milioni di barili al giorno, ha reso noto questa mattina un funzionario saudita.

“Ciò manterrà la produzione ben al di sotto di 10 milioni di barili al giorno ad aprile”, ha dichiarato il funzionario, aggiungendo che si tratta di un livello inferiore anche ai 10,311 milioni previsti per il regno dall’accordo sui tagli alla produzione OPEC.

I prezzi sono stati inoltre supportati quando il Ministro del Petrolio saudita Khalid al-Falih ha affermato che una fine dei tagli operati dall’OPEC sarà improbabile prima di giugno. Ieri Al-Falih ha riferito a Reuters che in occasione del vertice di aprile sarebbe troppo presto per cambiare la politica di produzione dell’OPEC+.

L’OPEC ed altri produttori come la Russia, noti nell’insieme come OPEC+, a dicembre hanno deciso di ridurre la produzione di 1,2 milioni di barili al giorno per sei mesi a partire dal 1° gennaio.

Il gruppo si incontrerà a Vienna il 17-18 aprile, con un altro incontro previsto il 25-26 giugno, per discutere della politica delle scorte.

I rialzi restano limitati, con gli investitori cauti per un possibile rallentamento economico globale dopo gli importanti dati negli Stati Uniti e in Cina che hanno deluso le aspettative la scorsa settimana.

Stati Uniti e Cina sono i due principali consumatori di greggio al mondo.

Intanto, i future della benzina salgono dello 0,9%, a 1,819 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento è pressoché invariato a 2,000 dollari al gallone.

I future del gas naturale crollano del 2,9% a 2,782 dollari per milione di BTU.

-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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