Investing.com - Brent e WTI stanno registrando rialzi compresi tra l'1 e l'1,5% questo lunedì con l'OPEC+ che ha esteso l'accordo sulle limitazioni all'offerta di greggio fino al 2024 e l'Arabia Saudita che ha annunciato tagli alla produzione di 1 milioni di barili al giorno ad un totale di 9 milioni.
In quella che può essere considerata come al più grande revisione dell'output degli ultimi anni, il cartello ha ora in atto tagli per 3,66 milioni di barili al giorno, pari al 3,6% della domanda globale, di cui 2 milioni di barili al giorno concordati lo scorso anno e tagli volontari per 1,66 milioni decisi ad aprile.
La reazione dei mercati è stata inizialmente molto positiva salvo poi ritracciare per le valutazioni fatte sul contesto economico e la capacità di domanda dei grandi importatori.
Per la banca elvetica UBS l'andamento odierno dell'oro nero non cambia le prospettive di lungo termine, visto a 95 dollari entro fine anno.
"Nonostante la modesta reazione del mercato, riteniamo che si tratti di una decisione molto rialzista. Il taglio saudita di 1mbpd a luglio può essere esteso se necessario e il tono della conferenza stampa ha suggerito l'unità dei produttori. Riteniamo che la domanda di petrolio rimanga solida e che i tagli volontari alla produzione rafforzeranno il mercato nel secondo semestre", hanno scritto nella nota Daily Europe.
La banca mantiene il petrolio tra le asset class preferite nonostante un calo del 9% year-to-date del contratto del Mare del Nord, previsto "a 95 USD/bbl entro la fine del 2023".