Venerdì scorso, BofA ha evidenziato che l'indice Russell 2000 è attualmente sottovalutato dopo il significativo crollo del mese scorso. Il rapporto prezzo-utili (P/E) a termine dell'indice è sceso da 15,8 a 14,5 volte, al di sotto della media di lungo periodo di 15,2 volte. Secondo BofA, questo dato posiziona le small cap in una posizione di potenziale sovraperformance nel prossimo decennio.
Le small cap sono scambiate circa il 5% al di sotto della loro media storica, ponendo le premesse per una forte performance rispetto alle large cap. L'attuale rapporto P/E relativo delle small cap rispetto alle large cap è di 0,73 volte, rispetto alla media di lungo periodo di 1 volta. L'analisi di BofA suggerisce che il Russell 2000 potrebbe offrire un rendimento annualizzato del 10%, contro il 3% previsto per il Russell 1000.
Le relazioni sugli utili sono state favorevoli, con la maggior parte delle società a piccola e media capitalizzazione che hanno superato le stime di consenso per il 1° trimestre del 5%. Nonostante un calo degli utili del 20% su base annua per le small cap, è in corso una ripresa del settore manifatturiero che potrebbe sostenere ulteriormente la crescita. Inoltre, sono più numerose le società che forniscono una guidance al di sopra delle aspettative di consenso che al di sotto.
BofA raccomanda di concentrarsi strategicamente sui titoli value rispetto a quelli growth nell'ambito delle small e mid cap (SMID), consigliando agli investitori di privilegiare il rapporto P/E rispetto al rapporto prezzo/utile/crescita (PEG). I settori ciclici, in particolare gli industriali e l'energia, sono favoriti nel quadro quantitativo delle small-cap di BofA.
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