Di Alessandro Albano
Investing.com - Il fallimento dell'exchange FTX ha inferto un colpo quasi fatale ad un mercato già di per sé fragile dopo gli scandali di Terra/Luna e Celsius, con retail e istituzionali che ora hanno sempre meno fiducia nella struttura che regge le divise virtuali.
Al momento, il Bitcoin scambia sotto i 16 mila dollari, l'Ethereum viaggia in area $1.120, mentre la capitalizzazione di mercato degli asset digitali è diminuita a 790 miliardi.
"Il panorama non migliora per le criptovalute, mentre continuiamo a scoprire le conseguenze del crollo di FTX. Il Bitcoin è sceso di circa il 4% questa mattina, scambiando sotto i 16.000 dollari", ha scritto in una nota Craig Erlam, Senior Market Analyst di Oanda.
Le cripto, secondo l'analista, "sono ora molto vulnerabili", con un altro forte calo nel breve termine che sembra "decisamente possibile".
La fiducia negli asset digitali, ha spiegato Erlam, "è stata distrutta, e ci vorrà un po' prima che si riprenda".
"L'incertezza che lo scandalo FTX ha creato è un enorme rischio per le criptovalute nel breve termine, e non sarei sorpreso di vedere 10.000 dollari testati di nuovo in un futuro non troppo lontano", ha avvertito in seguito l'analista del broker londinese.
Tutto questo mentre la finanza tradizionale è concentrata sulla pubblicazione dei verbali Fed mercoledì sera, dove si cercheranno indizi per un possibile Fed pivot nei prossimi meeting.
Dopo lo storico rally di Wall Street post-IPC, diversi policymaker hanno cercato di franare l'entusiasmo del mercato affermando in diverse occasioni che un solo numero non fa tendenza e che saranno necessarie ulteriori prove per giustificare un ritmo più lento sul rialzo dei tassi.
I banchieri Fed, ha detto in conclusione Craig Erlam, "sono soddisfatti che l'inflazione abbia invertito la rotta, ma potrebbero anche essere determinati a non accettarlo pubblicamente, con il rischio di compromettere gli sforzi compiuti finora. Un'altra buona lettura il mese prossimo e il tono cambierà quasi certamente".