Secondo uno studio recentemente pubblicato dalla società di ricerca Chainalysis, le "whale" del Bitcoin (BTC) non sarebbero responsabili della volatilità dei prezzi. La compagnia ha analizzato i 32 più grandi wallet di Bitcoin, contenenti complessivamente circa un milione di monete (6,3 miliardi di dollari).
Il termine "whale" viene utilizzato per indicare individui o entità in possesso di grosse quantità di criptovalute, tanto da poter esercitare delle pressioni sull'intero mercato. I dati di Chainalysis rivelano tuttavia che quello delle whale "è un gruppo estremamente diversificato, e soltanto un terzo di esse effettua trading in maniera attiva. Inoltre, nonostante queste whale siano certamente capaci di portare a termine transazioni talmente grandi da smuovere il mercato, nella maggior parte dei casi hanno scommesso contro le masse, acquistando durante i ribassi".