Di Geoffrey Smith
Investing.com - La società cripto Solend questo lunedì ha fatto dietrofront sul piano di rilevare un grosso account per impedirgli di mandare in crash il sistema.
Solend, una piattaforma di prestito basata sulla blockchain Solana, ha reso noto di aver approvato una proposta di governance che annulla quella frettolosamente implementata ieri, che aveva scatenato le proteste degli utenti. La nuova proposta inoltre non permetterà agli amministratori della rete di affrettarsi ad adottare simili misure in futuro, incrementando il tempo di votazione consentito sui cambiamenti alla governance ad un giorno.
Il dietrofront è l’ultimo di una serie di misure di emergenza imposte da piattaforme di prestito decentralizzate per far fronte ad un’ondata di prelievi, con il prezzo della maggior parte delle criptovalute che crolla in risposta all’inasprimento della politica monetaria globale da parte delle banche centrali mondiali. Dimostra le difficoltà che deve affrontare un nuovo sistema di finanza “decentralizzata” che aspira ad esistere senza un intermediario centrale, come una banca regolamentata.
Il team di gestione di Solend ieri aveva annunciato di voler prendere il controllo di un cosiddetto “account whale”, la cui attività aveva le caratteristiche di un attacco speculativo sul valore di Solana. L’account aveva depositato 5,7 milioni di Solana, per un valore di circa 170 milioni di dollari, e preso in prestito una cifra corrispondente della stablecoin USD Coin. Ciò significa che l’account “whale” avrebbe tratto profitto se Solana fosse crollato contro il dollaro, a cui è ancorato lo USD Coin.
L’account rappresentava circa il 95% dei depositi di Solana nel sistema, e l’80% degli USDC totali presi in prestito sul sistema, chiara dimostrazione del contrasto con la finanza tradizionale, dove l’esposizione a singole controparti oltre un certo livello viene vietata dai regolatori.
Solend ha spiegato di aver adottato la misura di emergenza dopo che l’account whale sconosciuto non aveva risposto alle richieste per quasi due settimane, periodo nel quale Solana è crollato al minimo dalla scorsa estate. Il team aveva dichiarato che avrebbe dovuto parzialmente liquidare la posizione se Solana fosse sceso sotto i 22,30 dollari.
Il disastro di Solend è stato evitato grazie al balzo di Solana nella scorsa settimana. La criptovaluta ha raggiunto un bottom di poco più di 26 dollari, arrivando a 36,65 dollari alle 13:45 CEST. Segna comunque un tonfo del 75% dal picco di aprile.
Il team di Solend ha ammesso, nella dichiarazione di questo lunedì, che è stato il rimbalzo a permettergli di cambiare idea.
Solend fa sapere che ora sta lavorando su una nuova proposta di governance per garantire una resilienza del sistema “che non preveda poteri di emergenza per rilevare un account”.