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Impennata del 3% del greggio, la Cina taglia i tassi

Pubblicato 25.08.2015, 14:37
© Reuters.  Il greggio impenna dopo la decisione della Cina di tagliare i tassi di interesse
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Investing.com - I futures del greggio toccano forti guadagni questo martedì, dopo che la banca centrale cinese ha taglaito i tassi di interesse, nel tentativo di sostenere la crescita e conomica ed arrestare il crollo dei mercati.

La Banca Popolare Cinese ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, al 4,6%. La banca ha tagliato inoltre il il coefficiente di riserva obbligatorio dello 0,5% al 18,0%.

I titoli cinesi hanno perso il 30% nelle ultime due settimane, nei timori sul rallentamento dell’economia cinese.

La nazione asiatica è il secondo consumatore mondiale di greggio dopo gli USA ed è stata il motore del rafforzamento della domanda.

La preoccupazione per un indebolimento economico globale, sulla scia del calo della crescita economica in Cina, è aumentata negli ultimi giorni, scatenando un selloff sui mercati globali.

I mercati azioniari di Europa e Stati Uniti hanno visto un certo rimbalzo questo martedì, ma i titoli in Cina e Giappone continuano a scendere.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad ottobre schizza di 1,28 dollari, o del 3% a 43,97 dollari al barile negli scambi della mattinata statunitense.

Ieri, i futures del greggio Brent scambiati sulla borsa di Londra sono scesi a 42,23 dollari, il minimo dal marzo del 2009, per poi chiudere a 42,69 dollari, con un crollo di 2,77 dollari, o del 6,09%.

La produzione globale di greggio supera ancora la domanda a causa della forte crescita nella produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e della decisione presa lo scorso anno dall’OPEC di non ridurre la produzione.

Intanto, sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna ad ottobre sale di 1,30 dollari, o del 3,41%, a 39,55 dollari al barile.

Ieri, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York hanno toccato i 37,75 dollari, un livello che non si registrava dal febbraio del 2009, per poi chiudere a 38,24 dollari, con un crollo di 2,21 dollari, o del 5,46%.

Gli operatori del settore attendono la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte statunitensi ed i prodotti raffinati per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.

L’American Petroleum Institute pubblicherà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo di domani dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono aumentate di 2,2 milioni di barili nella settimana terminata il 21 agosto.

Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 4,42 dollari al barile, rispetto ai 4,45 dollari segnati alla chiusura di ieri.

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