ROMA (Reuters) - Gli impieghi delle banche italiane a famiglie e imprese hanno ripreso a calare in gennaio dopo un paio di mesi in cui la variazione annua era stata positiva o nulla.
Nel frattempo, a dicembre sono salite ancora le sofferenze, con quelle al netto delle rettifiche salite a quasi 89 miliardi di euro, al 4,94% degli impieghi.
Questi i dati del rapporto mensile dell'Abi, che questo mese presenta la novità di non mostrare più il dato sulle sofferenze lorde del sistema.
Nel corso di una conference per presentare i dati, il vice dg dell'associazione Gianfranco Torriero ha detto che si è voluto dare un segnale per un più corretto confronto internazionale, erroneamente focalizzato sul dato delle sofferenze al lordo delle rettifiche che le banche italiane hanno effettuato.
Secondo la Banca d'Italia le sofferenze lorde a fine dicembre si sono attestate a quasi 201 miliardi di euro, poco variate dai livelli di novembre.
Tornando ai dati del rapporto, gli impieghi alle famiglie e imprese sono scesi dello 0,5% su base annua mentre il totale dei crediti all'economia (che include anche quelli alla PA) è salito dello 0,2%.
Prosegue il trend positivo dei nuovi impieghi. Nel 2015 i nuovi prestiti alle imprese sono saliti dell'11,6% su anno, con i nuovi mutui casa saliti in un anno del 97,1%, con surroghe che hanno pesato per il 31,6% sul totale dei nuovi finanziamenti.
Lo stock dei mutui in essere è salito a fine 2015 dello 0,7% in un anno.
In Italia i depositi sono saliti. A fine gennaio 2016, la crescita è stata di 40 miliardi di euro rispetto all'anno precedente (+3,2% annuo), mentre è calata, sempre su base annua, la raccolta a medio e lungo termine cioè tramite obbligazioni, (-14,3% con un calo assoluto di 63,4 miliardi).
(Stefano Bernabei)