FRANCOFORTE (Reuters) - Confermato l'impegno chiave di mantenere in atto una politica monetaria sufficientemente espansiva, tale da far fronte ai persistenti rischi al ribasso sulla crescita contibuendo al rilancio delle aspettative di inflazione, la Bce torna ad aprire all'idea di modificare l'attuale 'ponderazione zero' dei titoli sovrani in pancia alla banche.
Un punto indubbiamente a favore dei 'falchi' e dei cultori del rigore, destinato a far scorrere nuovi brividi lungo la spina dorsale degli istituti più esposti come quelli italiani, accompagnato però da una cortese respinta al mittente delle ultime aperte critiche del ministro delle Finanze tedesco.
Un colpo al cerchio e uno alla botte, sullo sfondo di un'esplicita rivendicazione da parte di Mario Draghi alla piena autonomia della Banca centrale europea, che "ubbidisce alla legge ma non ai politici".
"Il nostro mandato è quello di garantire la stabilità dei prezzi per la zona euro nel suo insieme, non soltanto per la Germania" chiarisce il presidente.
Dopo aver risposto a Wolfgang Schaeuble, secondo cui la politica di Francoforte starebbe creando alle banche tedesche 'gravi problemi', il presidente Bce ricalca in conferenza stampa il messaggio degli ultimi mesi - esattamente quello che mercato e analisti si aspettavano.
Nella zona euro la ripresa procede al rallentatore, i rischi sono sbilanciati verso il basso e si vedranno nei prossimi mesi tassi di inflazione negativi: si lasci alla banca centrale il tempo di lavorare, possibilmente senza interferire.
Annunciati soltanto il mese scorso, prenderanno intanto il via da giugno gli acquisti di emissioni corporate che vanno ad ampliare e potenziare il programma di 'quantitative easing'.
In occasione del consiglio odierno come del resto a marzo, spiega sempre Draghi, non si è comunque discusso di quello che i tecnici chiamano 'helicopter money', vale a dire della possibilità per la Bce di paracadutare contanti direttamente all'economia privata.