SHANGHAI/PECHINO (Reuters) - L'inflazione cinese è salita a un massimo da cinque mesi in gennaio spinta dal rincaro degli alimentari, ma i prezzi alla produzione sono calati per il 47esimo mese consecutivo per via del ribasso delle materie prime e di una domanda debole.
Persistono dunque le pressioni deflazionistiche sulla seconda economia del mondo.
L'indice sui prezzi al consumo (Cpi) è salito dell'1,8% su anno, poco sotto le attese del mercato (1,9%) e sopra l'incremento di 1,6% registrato a dicembre, secondo i dati dell'Ufficio nazionale di statistica (NBS).
Il lieve incremento è dovuto però prevalentemente al balzo del 4,1% registrato nel settore 'food' in vista dei festeggiamenti per il capodanno lunare e non è legato ad alcun visibile miglioramento dell'attività economica o a un rafforzamento della domanda, spiegano gli analisti.
Il dato depurato del settore alimentare segna +1,2%.
I prezzi alla produzione (Ppi) sono scesi del 5,3% in gennaio, poco meno delle attese (-5,4%) contro il -5,9% di dicembre.