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Forex, dollaro ripiega leggermente in attesa dei commenti di Powell

Pubblicato 01.12.2023, 13:21
Aggiornato 01.12.2023, 13:27
© Reuters. Banconote da 100 dollari Usa in una banca a Westminster in Colorado. 3 novembre 2009. REUTERS/Rick Wilking/File Photo
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LONDRA (Reuters) - Il dollaro flette leggermente, mentre l'euro comincia a riprendersi dalle forti perdite della seduta precedente dopo i dati sul marcato rallentamento dell'inflazione europea ma anche Usa, in attesa del discorso del presidente di Federal Reserve Jerome Powell.

Alle 11,15 l'indice del dollaro - che tiene traccia della valuta rispetto alle sei principali controparti - cala dello 0,2% a 103,3, dopo aver chiuso novembre con la performance mensile più debole da un anno

I dati sull'inflazione più deboli del previsto sia negli Stati Uniti sia nella zona euro rafforzano le aspettative che entrambe le banche centrali abbiano finito di aumentare i tassi di interesse, portando il mercato a scommettere su tagli più rapidi l'anno prossimo.

L'ultimo rapporto di Goldman Sachs (NYSE:GS) si aspetta che la Bce effettui il primo taglio dei tassi nel secondo trimestre del 2024, rispetto alla precedente previsione di un taglio nel terzo trimestre.

Dati economici contrastanti in Europa non sono riusciti a dare un tono all'euro: la lettura finale dell'indice di novembre mostra che la flessione del settore manifatturiero si è leggermente attenuata il mese scorso, ma il comparto continua a contrarsi. Il Pmi manifatturiero resta sotto i 50 punti anche in Gran Bretagna, dove però l'indice vede il terzo mese consecutivo di miglioramento.

© Reuters. Banconote da 100 dollari Usa in una banca a Westminster in Colorado. 3 novembre 2009. REUTERS/Rick Wilking/File Photo

L'euro sale dello 0,1% a 1,08990 dollari, mentre la sterlina avanza dello 0,3% a 1,266 dollari.

La valuta Usa cala dello 0,2% rispetto allo yen, che si attesta a 147,90. La divisa nipponica si avvia alla terza settimana consecutiva di recupero, allontanandosi dal minimo degli ultimi 33 anni segnato a metà novembre, favorita da crescenti aspettative che Banca del Giappone ponga fine alla politica monetaria ultra-espansiva.

(Tradotto da Alberto Chiumento, editing Alessia Pé)

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