TOKYO (Reuters) - Esportazioni giapponesi in calo per il quinto mese consecutivo in febbraio, un dato che conferma i timori secondo cui la debolezza della domanda estera potrebbe contribuire a spingere il paese nuovamente in recessione.
Nonostante una ripresa dell'export verso la Cina, il dato complessivo di febbraio fa segnare un calo del 4% su anno, oltre le stime degli economisti, fissate a -3,1%.
Il miglioramento rispetto al -12,9% di gennaio, il dato peggiore dal 2009, riflette soprattutto la ripresa delle consegne verso Pechino (+5,1%) dopo lo stop dovuto alla lunga festività del capodanno.
"Il capodanno è certamente un fattore in quanto l'attività dell'industria cinese rallenta notevolmente e poi riprende molto rapidamente" osserva lo strategist di Mitsubishi Ufj Morgan Stanley (NYSE:MS) Securities Shuji Tonouchi. "Escludendo questo fattore resta ancora dell'incertezza su come la Cina ribilancerà la propria economia e su come gli altri mercati emergenti se la caveranno".
Le importazioni nipponiche hanno registrato un calo del 14,2% in febbraio dopo il -18,0% del mese precedente; le attese erano per una flessione leggermente più ampia, del 15,2%.
La bilancia commerciale del Paese passa in attivo di 242,8 miliardi di yen, rispetto al rosso di 645,9 miliardi di gennaio (le stime erano per un surplus di 388,6 miliardi).