Investing.com - Gli ordinativi di beni durevoli USA sono saliti più del previsto a febbraio, alimentando l’ottimismo per l’economia, secondo i dati ufficiali di questo venerdì.
Il totale degli ordinativi di beni durevoli, che includono la categoria del trasporto, è aumentato dell’1,7% il mese scorso, secondo il Dipartimento per il Commercio, contro le aspettative di un incremento dell’1,2%.
Il dato di gennaio è stato rivisto al rialzo ad un aumento del 2,3% dal 2,0% riportato precedentemente.
I beni durevoli sono prodotti manifatturieri destinati a durare almeno tre anni.
Gli ordinativi di beni durevoli core, che escludono la categoria volatile del trasporto, sono saliti dello 0,4% il mese scorso, rispetto all’aumento dello 0,5% previsto.
A gennaio i beni durevoli core sono saliti dello 0,2%, dato rivisto al rialzo rispetto alla lettura invariata riportata precedentemente.
Esclusi i mezzi di difesa, gli ordinativi di beni durevoli sono aumentati del 2,1% a febbraio, dal 2,1% del mese precedente (dato rivisto da una stima iniziale pari all’1,6%).
Esclusi difesa ed aerei, gli ordinativi di beni durevoli sono scesi dello 0,1% a febbraio, rispetto all’aumento dello 0,6% previsto.
Il dato del mese precedente è stato rivisto al rialzo ad un aumento dello 0,1% dal calo dello 0,1% riportato in precedenza.
Subito dopo il report, il cambio EUR/USD si è attestato a 1,0801 da circa 1,0802 segnato prima; la coppia GBP/USD è scambiata a 1,2483 dal precedente 1,2487; mentre il cambio USD/JPY resta invariato a 111,03.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 99,52 da 99,50 segnato prima dei dati.
I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura positiva. I future Dow salgono di 37 punti, o dello 0,18%, i future S&P 500 vanno su di 2 punti, o dello 0,10%, mentre i future Nasdaq 100 sono in salita di 12 punti, o dello 0,23%.
Sul mercato delle materie prime, i future dell’oro sono scambiati a 1.244,75 dollari l’oncia troy, rispetto ai 1.245,85 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio si attesta a 48,02 dollari al barile dai 48,03 dollari precedenti.