Investing.com - L’economia giapponese si è inaspettatamente contratta nel quarto trimestre del 2023, entrando in una recessione tecnica, in quanto l’inflazione persistente e lo yen debole hanno pesato sulla spesa privata, che ha ampiamente compensato il miglioramento della domanda di esportazioni.
La lettura complica ora i piani della Banca del Giappone di iniziare a stringere la politica quest’anno, dato che il peggioramento della crescita richiede stimoli e condizioni monetarie più allentate.
Il prodotto interno lordo nel trimestre fino al 31 dicembre, i dati governativi hanno mostrato un calo dello 0,1% su base trimestrale. La lettura è stata più debole rispetto alle aspettative di un aumento dello 0,2%, ma è migliorata rispetto al calo dello 0,8% registrato nel trimestre precedente.
Su base annua, il PIL è sceso dello 0,2% nel trimestre di dicembre. Due trimestri consecutivi di contrazione del PIL hanno portato l’economia giapponese in recessione tecnica.
Giovedì sono stati rivisti al ribasso anche i dati del PIL del terzo trimestre.
Il dato più debole del quarto trimestre è stato guidato principalmente da un calo sostenuto dei consumi privati, che è sceso dello 0,2% su base trimestrale, mancando le stime di una crescita dello 0,1%. Anche il dato del trimestre precedente è stato rivisto al ribasso con un calo dello 0,3%.
La domanda esterna, che rappresenta il contributo netto al PIL delle esportazioni, è cresciuto dello 0,2%, più debole delle aspettative dello 0,3% e in lieve ripresa rispetto alla contrazione dello 0,1% registrata nel trimestre precedente.
La crescita fiacca si inserisce nella persistente debolezza della Cina, principale destinazione delle esportazioni, anch’essa alle prese con una debole crescita economica.
La recessione tecnica del Giappone rappresenta una sfida per i piani della BOJ di iniziare a eliminare gradualmente la sua politica ultra-cauta quest’anno. Il peggioramento della crescita probabilmente limiterà la misura in cui la BOJ potrà aumentare i tassi di interesse e inasprire le condizioni monetarie.
Sebbene l’inflazione si sia avvicinata all’obiettivo annuale del 2% della BOJ, è rimasta comunque al di sopra di tale livello a causa dei persistenti shock sui prezzi dovuti agli elevati prezzi delle importazioni e alla debolezza dello yen. Anche la crescita dei salari è rimasta sostanzialmente stagnante.
Questi due fattori hanno pesato molto sulla spesa interna, che è un motore fondamentale dell’economia giapponese. Il calo della spesa sembra aver controbilanciato la spinta della domanda di esportazioni.
Anche la spesa delle imprese è rimasta debole, con le spese in conto capitale in calo dello 0,1% nel trimestre, contro le aspettative di un aumento dello 0,3%. Tuttavia, il dato è migliorato marginalmente rispetto al calo dello 0,6% registrato nel trimestre precedente.
L’inflazione è rallentata più del previsto nel trimestre, con l’Indice dei prezzi del PIL che è sceso al 3,8% su base annua, inferiore alle aspettative del 4% e alla lettura del 5,3% del trimestre precedente.