Di Alessandro Albano
Investing.com - Rallenta oltre le previsioni il tasso d'inflazione annuo in Italia: +10,0% su base annua a gennaio da +11,6% nel mese precedente (la stima preliminare era +10,1%), mentre il tasso mensile è aumentato dello 0,1% dal +0,3% di dicembre.
L’inflazione di fondo - cioè al netto di energetici e alimentari - accelera da +5,8% a +6,0%, mentre quella al netto dei soli beni energetici resta stabile a +6,2%.
"A gennaio, l’inflazione evidenzia un netto rallentamento, scendendo a +10,0%", spiega l'Istat in nota, precisando che la discesa risente "dell’andamento delle componenti più volati dell’indice dei prezzi al consumo, fortemente condizionato dall’inversione di tendenza dei Beni energetici regolamentati (-12,0% su base annua)".
Restano diffuse, tuttavia, le tensioni sui prezzi al consumo di diverse categorie di prodotti, quali "gli alimentari lavorati, gli altri beni (durevoli e non durevoli) e i servizi dell’abitazione, che contribuiscono alla lieve accelerazione della componente di fondo".
Germania
Dinamica diversa in Germania, dove il tasso d'inflazione annuale è stato confermato all'8,7% a gennaio rispetto all'8,1% rivisto al ribasso di dicembre, spinto da un aumento dei prezzi dell'energia a causa della scadenza dei sussidi governativi sulle bollette energetiche.
Il costo dell'energia, secondo i dati dell'Ufficio Federale di Statistica, è aumentato del 23,1% con prezzi dell'energia domestica in aumento del +36,5%, in particolare quelli del gas naturale (+51,7%).
Rispetto al mese precedente, l'IPC è aumentato dell'1%, invertendo il calo dello 0,8% registrato a dicembre.
Tassi Bce al 3,75%
I dati contrastanti arrivati dalle principali economie daranno da pensare al Consiglio direttivo della Bce, in riunione nella seconda settimana di marzo per decidere sui tassi d'interesse. Se è sicuro un aumento di 50 punti base tra pochi giorni, restano incerte le dinamiche per i successivi incontri.
"Sebbene un quarto rialzo di 50 pb a maggio rimanga una possibilità concreta, riteniamo più probabile che il Consiglio direttivo rallenti a 25 pb", scrivono gli analisti di GS in un nota, che ora stimano "un altro 0,25% a giugno con tasso di deposito finale al 3,5%" dopo i commenti dei diversi policymaker europei nei giorni scorsi.
Deutsche Bank (ETR:DBKGn) (ETR:DBKGn), invece, ha alzato la stima sul tasso terminale portandolo al 3,75% dal 3,25%, spiegando di aspettarsi "50 punti base nelle riunioni di marzo e maggio, per poi seguire con un ultimo rialzo di 25 punti base a giugno".
In precedenza, le loro previsioni vedevano un aumento di 50 punti base a marzo e un ultimo aumento di 25 punti base a maggio.
Secondo gli analisti di IG, "i dati di oggi sono indice che la lotta contro le pressioni inflazionistiche è tutt’altro che vinta e questo potrebbe portare ad ulteriori tensioni sui mercati finanziari".
"La Bce - aggiungono - proseguirà con un rialzo dei tassi di interesse almeno per le prossime due riunioni per poi valutare un eventuale stop in modo da osservare gli effetti sull’economia".