Di Geoffrey Smith
Investing.com - L’inflazione nella maggiore economia della zona euro dovrebbe risultare ancora una volta superiore alle attese a settembre, dopo il forte rialzo dei prezzi registrato negli stati più grandi.
Nella Renania Settentrionale - Vestfalia (NRW), lo stato tedesco più grande per popolazione e PIL, i prezzi al consumo sono saliti dell’1,8% sul mese, portando il tasso annuo al 10,1%.
L’aumento è stato dovuto principalmente al rialzo dei prezzi dei trasporti, con la fine del programma dei biglietti a 9 euro che aveva dato un’alternativa più economica ai viaggi in auto quando i prezzi di benzina e gasolio erano alle stelle. I costi di trasporto sono aumentati del 9,6% sul mese, con i prezzi del carburante tornati a salire: il diesel è aumentato del 6,8% e la benzina del 14%.
Resta un problema anche il prezzo dell’energia per le famiglie: i prezzi dell’elettricità sono balzati del 6,0% e quelli del gas del 2,7%.
Si registrano rialzi anche nei prezzi degli alimentari, +1,9%, e dell’abbigliamento, con l’arrivo delle nuove collezioni che ha comportato un +5,2%.
Anche altri grandi stati federali hanno riportato dati che rafforzano l’idea di un’inflazione “in espansione”, che all’inizio dell’anno si era limitata ai prezzi legati agli energetici. La Baviera ha registrato un aumento del 2,2% dei prezzi sul mese, portando il tasso annuo al 10,4%, mentre in Assia i prezzi sono saliti “solo” dell’1,4%. Sassonia e Brandeburgo hanno riportato +1,8%.
Destatis, l’ufficio federale di statistica tedesco, pubblicherà il dato preliminare per la Germania alle 14:00 CEST. Gli analisti si aspettano un tasso annuo del 9,4% in base al metodo tedesco e del 10,0% in base al metodo armonizzato UE.
Il dato probabilmente farà aumentare le pressioni sulla Banca Centrale Europea per continuare ad alzare i tassi di interesse più di quanto non voglia.
I continui segni di pressioni inflazionarie in Germania contrastano con i dati della Spagna, che ha riportato un calo maggiore del previsto dell’inflazione annua al 9,3% (secondo il metodo UE), dal 10,5% di agosto, con i prezzi rimasti invariati sul mese. L’inflazione core è crollata al 6,2%.