MILANO (Reuters) - La Bce non delude e il mercato festeggia l'annuncio del quantitative easing con nuovi rialzi per i bond europei, Italia inclusa, e nuovi minimi di rendimento su tutte le principali scadenze.
Il presidente Mario Draghi ha annunciato oggi in conferenza stampa che l'istituto centrale inizierà da marzo ad acquistare titoli pubblici e privati per la cifra di 60 miliardi di euro al mese fino alla fine di settembre 2016, garantendo "in ogni caso" che gli acquisti proseguiranno "fino a che non si osservi un sostenibile aggiustamento del sentiero d'inflazione".
PROGRAMMA "POTENZIALMENTE ILLIMITATO"
L'impegno esplicito della Bce a riportare l'inflazione su valori più coerenti con il proprio target rende, "de facto, questo programma potenzialmente illimitato", spiega il gestore di Anima Sgr Luca Noto.
Con tale intervento, prosegue il gestore, Francoforte pone "le basi per una compressione degli spread e tassi stabili o decrescenti, una valuta stabile o più debole, con una volatilità ed incertezza decrescente".
Il tasso decennale italiano ha continuato a scendere lungo gran parte del pomeriggio, fino al nuovo minimo storico dall'1,56%, attestandosi appena sopra in chiusura di seduta. Nuovo minimo anche per il tasso sul trentennale italiano, per la prima volta sotto quota 3%, con una discesa fino a quota 2,87%.
'FLATTENING'
Non sembra peraltro aver turbato l'euroforia del mercato il fatto che la Bce si accollerà direttamente solo il 20% del rischio connesso agli acquisti, lasciando la parte restante alle singole banche centrali.
"Il focus è decisamente sugli importi, che sono più grandi di quanto ci si aspettava, insieme al fatto che gli acquisti andranno su tutte le scadenze, compreso il 30 anni, e anche sugli indicizzati" commenta lo strategist di Citi Matteo Regesta. "Il mercato ha apprezzato, lo dimostra il fatto che la periferia ha sovraperformato il Bund, che pure ha registrato un bel rally oggi pomeriggio".
In restringimento dunque lo spread tra Btp e Bund decennali: subito dopo le parole di Draghi è sceso a 113 punti base, ai minimi dal maggio del 2010, salvo poi risalire sopra quota 120, ma con una chiusura a 118 pb.
"A questo punto la tendenza sarà per un appiattimento della curva: gli acquisti della Bce saranno proporzionati su tutta la curva, ma inevitabilmente gli investitori si muoveranno verso le scadenze più lunghe alla ricerca di rendimenti più alti" sottolinea Regesta.