ROMA (Reuters) - Il decalage dello sgravio contributivo per le assunzioni stabili previsto dalla Finanziaria 2016 pesa sui contratti di lavoro e nel primo mese dell'anno i nuovi rapporti stabili sono stati 37.719, in calo del 58,1% rispetto al gennaio 2015.
Lo rileva l'Inps nell'Osservatorio mensile sul precariato, confermando il maggiore impatto sulle assunzioni degli sgravi piuttosto che del contratto a tutele crescenti introdotto con il Jobs act.
I nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato, comprese le trasformazioni da contratti a termine o di apprendistato, sono stati a gennaio 156.794; 119.075 le cessazioni.
"Dopo la crescita delle posizioni lavorative registrata a consuntivo 2015 e la forte accelerazione delle assunzioni a tempo indeterminato a fine anno, si registra, all'inizio del 2016, un evidente rallentamento di queste dinamiche. Opportuno ricordare che dicembre 2015 era l'ultimo mese per fruire dell'esonero triennale e si sono avuti in quel mese circa 380.000 rapporti di lavoro instaurati (attivati o trasformati) con esonero contributivo, pari a quasi quattro volte la media degli 11 mesi precedenti (106.000)", spiega l'Inps.
La legge di Stabilità 2016 ha ridotto al 40% per un biennio (da tre anni) e fino ad un limite di 3.250 euro (da circa 8.000) lo sgravio contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato e le trasformazioni di rapporti a termine di lavoratori che, nei sei mesi precedenti, non hanno avuto contratti stabili.
Per l'intero 2015, il numero complessivo delle assunzioni è stato pari a 5.527.000 (+13% su anno). I contratti a tempo indeterminato sono saliti a 1.934.000 (+52%), le trasformazioni sono aumentate del 63% a 654.000. Complessivamente, i contratti stabili sono cresciuti di 913.000 unità rispetto al 2014 (+54%). Il saldo fra assunzioni e cessazioni è risultato pari a 563.000 posizioni lavorative (nel 2014 era risultato negativo per 47.000 posizioni).
Determinante lo sgravio triennale fino a circa 8.000 euro previsto nella legge di Stabilità 2015: su 2,5 milioni di attivazioni di posizioni di lavoro a tempo indeterminato (sommando nuovi rapporti e trasformazioni), oltre 1,5 milioni, pari al 62% del totale, risultano beneficiarie dell'esonero.
Nel gennaio 2016 risultano venduti 9,2 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento medio nazionale, rispetto al gennaio 2015 pari al +36%.