Investing.com - L’inflazione dei prezzi al consumo in Giappone è aumentata come previsto in aprile, tornando ai massimi da 40 anni dopo una pausa nel primo trimestre e preannunciando una maggiore pressione sulla Banca del Giappone per un eventuale inasprimento delle politiche quest’anno.
Secondo i dati dell’Ufficio di statistica l’inflazione nazionale dell’indice dei prezzi al consumo di base che esclude le voci volatili come gli alimenti freschi, è aumentata del 3,4% su base annua in aprile. Il dato è in linea con le stime e superiore alla lettura del 3,1% del mese scorso.
Includendo gli alimenti freschi, l’inflazione nazionale è aumentata del 3,5% ad aprile, molto più delle aspettative del 2,5% e della lettura di marzo del 3,2%. Anche l’inflazione salita dello 0,6% ad aprile rispetto al mese precedente.
I prezzi dei generi alimentari hanno continuato ad essere uno dei maggiori fattori d’inflazione, in quanto il Giappone è alle prese con l’aumento del costo delle importazioni di generi alimentari. Ciò ha ampiamente compensato l’indebolimento dei prezzi dei carburanti e dell’elettricità, anche se quest’ultima è scesa grazie ai sussidi governativi introdotti all’inizio dell’anno per contenere l’inflazione.
La dipendenza del Giappone dalle importazioni, dal carburante ai principali ingredienti alimentari, è stata la principale causa dell’inflazione nell’ultimo anno, a causa delle diffuse interruzioni delle catene di approvvigionamento globali causate dal conflitto tra Russia e Ucraina.
Anche la debolezza dello yen, favorita dal crescente divario tra i tassi di interesse locali e quelli statunitensi, ha contribuito a rendere più costose le esportazioni. Lo yen è rimasto invariato venerdì, dopo essere sceso nelle ultime sei sedute, grazie al ritorno dei timori di una Federal Reserve aggressiva e un dollaro forte.
L’inflazione si è spostata ulteriormente al di sopra dell’obiettivo annuale del 2% della Banca del Giappone, rafforzando le aspettative che la banca centrale modifichi le sue politiche di controllo dei rendimenti nel corso dell’anno sotto la guida del nuovo governatore Kazuo Ueda.
Ma Ueda aveva raffreddato le aspettative di un cambiamento immediato della posizione dovish della banca durante la riunione di aprile, annunciando una revisione della politica monetaria della durata di un anno.
Tuttavia, con l’inflazione in aumento dopo un leggero calo nel primo trimestre del 2023, la BOJ si trova ora ad affrontare nuove pressioni per un inasprimento della politica.
Anche l’economia giapponese è cresciuta più del previsto, secondo i dati pubblicati all’inizio di questa settimana, registrando un aumento della crescita nel primo trimestre. La lettura ha evidenziato una certa resistenza dell’economia grazie alla forza del turismo e degli utili aziendali, e offre alla BOJ un maggiore margine di manovra per prendere in considerazione un inasprimento della politica.