Di Ambar Warrick
Investing.com - L’inflazione al consumo nella capitale del Giappone è aumentata più del previsto nel mese di dicembre, come mostrano i dati di questo martedì, indicando un analogo aumento delle pressioni sui prezzi a livello nazionale, mentre il Paese sta lottando contro gli alti costi delle materie prime e l’indebolimento dello yen.
L’indice dei prezzi al consumo core di Tokyo (IPC) è aumentato del 4% a dicembre, superando le aspettative di una crescita annuale del 3,8% e la lettura del mese scorso del 3,6%. Secondo le rilevazioni dell’Ufficio di Statistica, la lettura ha raggiunto il livello più alto dalla metà del 1982.
L’inflazione complessiva a Tokyo è aumentata del 4% a dicembre, rispetto alla lettura rivista del mese scorso del 3,7%. Il dato ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 40 anni.
L’inflazione nella capitale del Giappone funge solitamente da indicatore per l’inflazione generale del paese, e l’ultima lettura mostra che le pressioni sui prezzi sono ben lontane dal rientrare nell’obiettivo annuale del 2% fissato dalla Banca del Giappone. Anche l’inflazione a livello nazionale è salita ai massimi degli ultimi 40 anni a novembre e si prevede che nei prossimi mesi la tendenza sarà più alta.
Il Giappone ha dovuto far fronte a un’impennata dell’inflazione fino al 2022, determinata in gran parte da un forte deprezzamento dello yen, in quanto il divario tra i tassi d’interesse locali e quelli internazionali si è notevolmente ampliato.
Anche i prezzi elevati delle materie prime, in particolare delle importazioni di energia, hanno fatto lievitare l’inflazione nel Paese, soprattutto dopo l’inizio della guerra tra Russia e Ucraina.
L’elevato tasso d’inflazione ha alimentato le aspettative che la Banca del Giappone finisca per inasprire la sua politica ultra-allentata quest’anno, al fine di arginare ulteriori aumenti della pressione sui prezzi, soprattutto in considerazione del fatto che la crescita economica giapponese sta risentendo dell’aumento dei prezzi.
Nella riunione di dicembre, la banca centrale ha inaspettatamente adottato un tono da falco, dopo aver ampliato l’intervallo entro il quale lascia fluttuare i rendimenti dei titoli di Stato di riferimento.
Ciò ha innescato un forte rally dello yen e ha fatto aumentare le scommesse su un ulteriore inasprimento delle politiche. Tuttavia, la banca non ha dato alcun segnale di voler adottare altre misure di questo tipo.
Il Giappone ha adottato una politica monetaria ultra-accomodante per quasi un decennio, sebbene la crescita economica sia stata colpita dalla pandemia COVID-19 negli ultimi anni.