Di Ambar Warrick
Investing.com - L’inflazione dell’indice dei prezzi al consumo nella capitale del Giappone è scesa leggermente meno del previsto a marzo, come hanno mostrato i dati di venerdì, poiché l’impatto dei sussidi governativi sui prezzi dei servizi di pubblica utilità è stato ampiamente compensato dai forti aumenti dei prezzi della maggior parte degli altri beni.
L’IPC core di Tokyo è salito del 3,2% nei 12 mesi fino a marzo, superiore alle aspettative di crescita del 3,1%, ma inferiore alla lettura del 3,3% del mese precedente. La lettura core esclude le voci volatili come gli alimenti freschi.
Includendo tutte le voci, l’IPC di Tokyo è aumentato del 3,3% a marzo, in leggero calo rispetto al 3,4% del mese precedente.
La lettura, che di solito preannuncia una tendenza simile nei dati sull’inflazione a livello nazionale pubblicati successivamente, indica che mentre i sussidi governativi sui servizi di pubblica utilità hanno contribuito ad allentare alcune pressioni sui costi, i prezzi elevati dei generi alimentari e dei beni per la casa hanno mantenuto alta l’inflazione a Tokyo fino a marzo.
Tuttavia, il dato di marzo segna il secondo mese consecutivo di contrazione dell’inflazione a Tokyo, dopo aver toccato un massimo di oltre 40 anni del 4,3% a gennaio. Anche l’IPC core di Tokyo ha raggiunto il livello più basso da ottobre.
Il calo dell’inflazione è stato in gran parte determinato dai sussidi governativi sui prezzi dell’elettricità, che sono scesi del 6% a marzo. All’inizio dell’anno il governo giapponese aveva stanziato altri 2.000 miliardi di yen (1 dollaro = 133,01 yen) per offrire sussidi ad alcuni servizi pubblici e contribuire a contenere l’alta inflazione.
Ma questo è stato ampiamente compensato dal costante aumento dei prezzi della maggior parte degli altri beni. I prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 7,6%, mentre i prezzi del gas sono balzati di oltre il 12% nel mese.
La lettura di venerdì, sebbene più forte del previsto, è comunque in linea con le previsioni della Banca del Giappone, secondo cui l’inflazione si attenuerà nella prima metà del 2023. Questo dovrebbe mantenere invariata la politica monetaria ultra-allentata della banca centrale, per il momento.
Ma si prevede che l’inflazione torni a salire verso la fine del 2023, il che potrebbe indurre la BOJ a considerare nuovamente un inasprimento della politica.
Lo yen è sceso dello 0,3% a 133,08 dopo la lettura, dato che ha mostrato ancora un certo allentamento dell’inflazione.
I dati della scorsa settimana hanno mostrato che l’inflazione giapponese a livello nazionale è scesa ulteriormente dai massimi di 40 anni a febbraio. Ma la lettura dell’IPC di Tokyo di marzo indica che l’inflazione potrebbe ora ritirarsi a un ritmo più lento del previsto.