di Elvira Pollina e Antonella Cinelli
MILANO/ROMA (Reuters) - Sorpresa positiva dalla produzione industriale italiana, che inizia il 2016 con un'espansione oltre le attese, dopo il tonfo di fine anno.
Un dato che, a detta degli economisti, apre la porta a una pur lieve accelerazione del Pil nel periodo gennaio-marzo, dopo il deludente +0,1% del quarto trimestre.
Secondo quanto reso noto da Istat, a gennaio la produzione ha segnato un incremento dell'1,9%, il rialzo maggiore da agosto 2011, dopo il calo di 0,6% (rivisto da -0,7%) segnato a dicembre.
"I numeri odierni sembrano indicare una forza intrinseca dell'economia italiana, anche se le preoccupazioni legate alla debolezza della domanda mondiale restano", commenta Paolo Pizzoli, economista di Ing.
Su base annua l'incremento è stato di 3,9% dal -1% di dicembre, e anche in questo caso si tratta del dato migliore da agosto 2011. Gennaio di quest'anno ha avuto un giorno lavorativo in meno di rispetto allo stesso mese del 2015.
Le mediana delle previsioni degli economisti prospettava aumento meno marcati, dello 0,6% su mese e dello 0,5% su anno.
Ben superiori alle attese sono risultati anche i numeri della produzione tedesca e di quella francese.
Nella nota di aggiornamento mensile pubblicata questa settimana Istat ha prospettato una crescita del Pil di 0,1% nel primo trimestre, allo stesso ritmo di periodo ottobre-dicembre.
"Mi aspetto che la produzione corregga lievemente a febbraio, ma in ogni caso ci sono gli spazi per un'accelerazione del ritmo di crescita del Pil a 0,3% nel primo trimestre", afferma Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo (MI:ISP). Dello stesso avviso Pizzoli, che stima un più cauto +0,2%.
Tornando al dato odierno la nota più confortante, a detta degli economisti, arriva dal raggruppamento dei beni strumentali, che hanno mostrato una crescita di +5,7% su mese, +9,5% su anno.
Se questo elemento si confermasse nei prossimi mesi, sottolinea Pizzoli "potrebbe materializzarsi una ripresa più equilibrata, che coinvolga anche gli investimenti e non esclusivamente i consumi".
Un sostegno agli investimenti, ragionano gli economisti, potrebbe arrivare dal nuovo pacchetto di misure varato dalla Banca centrale europea, comprensivo, tra l'altro, di nuove operazioni di rifinanziamento finalizzate alla ripartenza del credito all'economia reale.
A certe condizioni, le banche potrebbero ricevere una remunerazione per prendere a prestito fondi da Francoforte da destinare ai prestiti alle imprese.
Sempre guardando i numeri relativi ai beni strumentali, Mameli ipotizza un possibile effetto positivo del maxi-ammortamento fiscale sugli investimenti previsto dal governo nella legge di Stabilità.
La cautela resta massima alla luce del deterioramento dello scenario di crescita mondiale.
"In questo momento non sembra esserci spazio per un'inversione del ciclo positivo dell'economia", conclude l'economista di Intesa, che per l'intero 2016 prevede una crescita del Pil di 1,2% dopo lo 0,8% dell'anno scorso.