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Oro giù dal massimo di 12 settimane, crollano le materie prime

Pubblicato 14.01.2015, 10:00
© Reuters. Crollo dei futures dell’oro, scende il prezzo delle materie prime
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Investing.com - L’oro scende dal massimo di 12 settimane toccato nella seduta precedente questo mercoledì, dal momento che il crollo del prezzo del greggio e del rame ha spinto gli investitori a vendere le posizioni sull’oro per recuperare liquidità e contenere le perdite.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a febbraio scendono di 6,70 dollari, o dello 0,54%, a 1.227,70 dollari negli scambi della mattinata europea.

Ieri, l’oro ha toccato 1.244,50 dollari, il massimo dal 23 ottobre, prima di attestarsi a 1.234,40 dollari, su di 1,60 dollari, o dello 0,13%.

I futures troveranno supporto a 1.217,50 dollari, il minimo dal 12 gennaio, e resistenza a 1.244,50 dollari, il massimo dal 13 gennaio.

Sul Comex, i futures dell’argento con consegna a marzo crollano di 52,6 centesimi, o del 3,07%, a 16,63 dollari l’oncia troy.

Il rame con consegna a marzo è crollato del 7,9% al minimo della seduta di 2,434 dollari la libbra, un livello che non si registrava dal giugno 2009, prima di attestarsi a 2,493 dollari la libbra negli scambi della mattinata europea, con un crollo di 15,1 centesimi, o del 5,71%.

Intanto, oggi il prezzo del greggio continua a scendere toccando il minimo di quasi sei anni tra i crescenti timori per l’eccesso delle scorte globali che pesano sul prezzo.

Il prezzo del greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è crollato di 91 centesimi, o dell’1,89%, a 46,92 dollari al barile, mentre il greggio Nymex crolla di 62 centesimi, o dell’1,36%, a 45,27 dollari.

Sebbene le forti perdite in genere sostengano la richiesta del metallo prezioso come investimento rifugio, gli investitori questa volta hanno scelto di vendere le posizioni sull’oro per ottenere liquidità e contenere le perdite.

La Banca Mondiale ha tagliato le previsioni di crescita globale al 3,0% per quest’anno rispetto alla stima precedente di 3,4%, per via della crescita minore del previsto nella zona euro, in Giappone ed in alcune delle principali economie emergenti.

L’agenzia inoltre ha tagliato le previsioni di crescita globale per il 2016 al 3,3% dal 3,5%.

Il greggio e il rame risentono delle prospettive di crescita globale a causa del loro utilizzo nelle industrie.

I traders attendono i dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, previsti nel corso della seduta, nonché i report sui prezzi all’importazione e le scorte delle imprese, per avere ulteriori informazioni sulla forza dell’economia.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, oscilla vicino al massimo degli ultimi 12 anni per via della divergenza tra la politica monetaria attuata dalla Fed e quella attuata dalle banche centrali di Europa e Giappone.

L’euro è scambiato vicino al minimo di nove anni tra le speculazioni che la Banca Centrale Europea possa decidere di adottare nuove misure di allentamento monetario già durante il vertice del 22 gennaio.

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