di Luca Trogni e Valentina Consiglio
MILANO (Reuters) - Nel terzo trimestre l'economia italiana ha registrato un calo rispetto ai tre mesi precedenti, una battuta d'arresto che ha riflessi negativi sulla conclusione del 2018 e sulle prospettive per il prossimo anno. Gli economisti concordano sul fatto che nel 2019 la crescita del Pil non solo non raggiungerà l'1,5% ipotizzato dal governo, ma si fermerà sotto l'1%.
Oggi l'Istat ha infatti rivisto al ribasso il dato sul Pil nel terzo trimestre 2018 a -0,1% su trimestre (da zero della prima stima) e +0,7% (da +0,8%) su anno.
Si tratta del primo ribasso dell'attività economica dopo un periodo di espansione protrattosi per 14 trimestri, dovuto al calo sia dei consumi sia degli investimenti.
"Il processo decisionale delle imprese rallenta di fronte all'incertezza creata dalla saga della legge di bilancio. Gli imprenditori in attesa di capire quello che succede hanno adottato un atteggiamento 'wait and see'" commenta Paolo Pizzoli, economista di Ing.
Nel terzo trimestre gli investimenti, dopo il rialzo nei trimestri precedenti, sono diminuiti dell'1,1% rispetto al periodo aprile/giugno.
Secondo Stefania Tomasini, a capo della ricerca economica di Prometeia, anche il calo dei consumi "rappresenta un segnale di cautela da parte delle famiglie sulle prospettive". Nel terzo trimestre la spesa delle famiglie è calata dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti.
"Il calo dei consumi è legato anche all'andamento del mercato del lavoro, che nel terzo trimestre ha registrato una stasi dell'occupazione" commenta Nicola Nobile, economista di Oxford Economics.
Indicazioni più rassicuranti giungono dall'export che, nonostante un commercio internazionale gravato dalle tensioni, cresce (+1,1% su trimestre) e lo fa leggermente più dell'import (+0,8%).
PIL VERSO 2019 A PICCOLO TROTTO
Dopo il calo del Pil nei tre mesi al 30 settembre gli economisti si attendono un ultimo trimestre di crescita lieve o nulla, con un importante effetto statistico sul 2019.
"Nel quarto trimestre si stanno confermando i segnali di forte incertezza. Noi vediamo una crescita del Pil dello 0,1%, livello che porterebbe la madia 2018 allo 0,9% commenta Tomasini. "Con questa frenata l'ingresso nel 2019 sarà molto 'basso' con un trascinamento che renderà molto difficile raggiungere una crescota annua dell'1%".
Al momento Prometeia stima il Pil 2019 a +0,7%.
Pizzoli stima un Pil fermo nel quarto trimeste che porterebbe a una crescita destagionalizzata nel 2018 dello 0,9%.
"Difficile pensare a segnali migliori dalla domanda interna: non sappiamo ancora quanto sarà espansiva la manovra, lo spread elevato comincia a impattare sul credito e per il momento non abbiamo indicazioni significative di una buona dinamica occupazionale" commenta l'economista di Ing.
Ing indica il Pil 2019 a +0,9% con rischi al ribasso.
Oxford Economics vede, invece, rischi al ribasso per una stima del Pil 2019 a +0,6%. "L'Italia deve sperare in una stbailizzazione della domanda estera nonostante i rischi di guerra commerciale" commenta Nobile.