Di Ambar Warrick
Investing.com - Il settore dei servizi cinese ha subito una forte contrazione nel mese di novembre, come ha mostrato un’indagine privata lunedì, mentre il rapido aumento dei casi di COVID-19 ha invitato ad adottare ulteriori misure di blocco e ha ulteriormente interrotto l’attività economica.
L’Indice dei responsabili degli acquisti dei servizi Caixin (PMI) è sceso a 46,7 a novembre da 48,4 del mese precedente, deludendo le aspettative di 48,0. L’indice ha segnato il terzo mese consecutivo al di sotto del valore di 48,0. L’indice ha segnato il terzo mese consecutivo al di sotto di 50, indicando una marcata contrazione del settore.
I dati sono in linea con i risultati di un sondaggio ufficiale pubblicato la scorsa settimana, che evidenzia l’aggravarsi delle crepe economiche in Cina a causa delle restrizioni legate al COVID. L’Attività manifatturiera ha subito una contrazione sostanziale negli ultimi tre mesi, con il PMI composito di Caixin che è crollato a 47 a novembre, mostrando un calo prolungato dell’attività aziendale.
Le attività del settore manifatturiero e dei servizi si sono contratte in varia misura, con il settore dei servizi più colpito dalle epidemie di COVID... Da ottobre, l’impatto delle epidemie di COVID ha pesato tantissimo sull’economia e la sfida di come bilanciare i controlli COVID e la crescita economica è diventata ancora una volta una questione centrale”, ha dichiarato in una nota Wang Zhe, economista senior di Caixin Insight Group.
La Cina ha imposto una serie di nuovi lockdown negli ultimi due mesi, mentre è alle prese con un tasso di nuove infezioni da record. Sebbene l’attività economica non si sia indebolita fino ai minimi registrati all’inizio dell’anno, ha subito un brusco calo rispetto alla lieve ripresa registrata a luglio e agosto.
Il malcontento dell’opinione pubblica per le misure anti-COVID ha scatenato una serie di rivolte anti-governative senza precedenti alla fine di novembre, un evento che ha probabilmente avuto un impatto anche sull’attività economica.
Ciò ha spinto diverse città ad allentare alcune misure anti-COVID, alimentando le speranze che il Paese attui una più ampia riduzione della sua rigida politica zero-COVID, che è alla base del rallentamento economico di quest’anno.
Recenti notizie dei media hanno anche suggerito che Pechino sta prendendo in considerazione una simile mossa.
Tuttavia, dato che le restrizioni COVID più severe rimarranno in vigore per il prossimo futuro, le prospettive per l’economia cinese continuano a peggiorare. L’ottimismo sulla ripresa dell’attività imprenditoriale è sceso ai minimi di otto mesi a novembre, secondo i dati Caixin, e anche l’occupazione nel Paese è diminuita al ritmo più rapido dal febbraio 2020.
Lo yuan cinese è salito dello 0,7% lunedì, con i mercati che si sono concentrati soprattutto sulla prospettiva di una riapertura cinese.