MILANO/ROMA (Reuters) - Performance migliore delle attese per la produzione industriale di giugno, che mette a segno quattro mesi di espansione sugli ultimi cinque e consolida la prospettiva di una tenuta della crescita nel secondo trimestre.
I numeri Istat danno un rialzo mensile destagionalizzato pari a 1,1% da confrontare con lo 0,7% di maggio ma soprattutto con la mediana di 0,2% delle aspettative raccolte da Reuters, 19 stime in un intervallo tra -0,5% e +0,4%.
A livello aggregato, dopo la flessione di 0,2% vista nei primi tre mesi dell'anno -- che ha naturalmente sottratto slancio alla dinamica del Pil -- il secondo trimestre si chiude con un'espansione del comparto industriale pari a 1,1%, destinata viceversa a consolidare la ripresa economica.
"Un dato che chiaramente migliora le prospettive sulla crescita: per il Pil del secondo trimestre abbiamo una stima di 0,3% che potremmo però rivedere al rialzo anche sull'ipotesi di una ripartenza degli investimenti", commenta Loredana Federico dell'ufficio studi UniCredit (MI:CRDI).
"Difficile quantificarlo, ma la produzione darà sicuramente un contributo positivo alla crescita del secondo trimestre, come invece nel primo l'ha lievemente frenata", aggiunge.
Il governo punta a chiudere l'anno con una crescita di 1,1%.
La nota mensile Istat offre lo spaccato dei comparti, mettendo in evidenza la dinamica molto positiva della voce energia con un incremento di 9,6%, seguito dal +5,6% dei beni consumo, +5,1% dei beni strumentali e +4% degli intermedi.
Sulla ripresa della voce beni di consumo si sofferma una nota dell'Unione nazionale dei consumatori.
"Dati ottimi. () Si fa ora più concreta la speranza che non sia il solito sali e scendi, ma che si sia definitivamente innestato un percorso di crescita", commenta il presidente Massimiliano Dona.
L'associazione dei consumatori ricorda tuttavia che la strada da percorrere resta ancora lunga, calcolando che la produzione industriale italiana resta di quasi 20% inferiore rispetto a giugno di dieci anni fa.
A fine giungo, al termine della missione 'article IV' dedicata alla zona euro, il Fondo monetario internazionale scriveva che l'economia italiana tornerà a livelli pre-crisi -- obiettivo che Berlino ha da tempo raggiunto -- soltanto a metà del prossimo decennio.
Migliore sia di maggio sia delle attese, la dinamica della produzione industriale italiana di giugno assume comunque una valenza ancor più significativa nel confronto con il rallentamento visto finora da Germania e Spagna.
In agenda domani, l'indice francese dovrebbe registrare una battuta d'arresto di 0,5% dopo il brillante +1,9% di maggio.
(Antonella Cinelli, Alessia Pé)