Nel primo semestre del 2011 il Gruppo ha ulteriormente rafforzato il proprio equilibrio strutturale, con la realizzazione dell’annunciato aumento di capitale e l’intensificarsi delle azioni di funding sia istituzionale che da clientela ordinaria. La crescita degli impieghi è stata accompagnata da azioni di repricing e di de-risking dell’attivo, anche tramite l’abbandono di attività non più convenienti in termini di rischio/rendimento.
Al 30 giugno 2011, il Core Tier 1 del gruppo si attesta all’8,2% e il Total Capital Ratio al 13,02%3 (6,95% e 11,17% rispettivamente a dicembre 2010), la leva finanziaria risulta in ulteriore riduzione a 16,5x (19,9x a giugno 2010), l’esposizione interbancaria è scesa a -0,6 miliardi (6 miliardi a giugno 2010), è nullo il ricorso ai finanziamenti BCE, il rapporto impieghi/depositi, pari a 104,2%, segna una diminuzione di 4,2 punti percentuali rispetto a giugno 2010, il costo del credito ammonta a 51 punti base del totale impieghi (64 punti base a giugno 2010).
In termini di gestione economica, i primi sei mesi del 2011 si sono chiusi con un utile netto consolidato pari a 251,7 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 102,1 milioni conseguiti nella prima parte del 2010. Tale risultato include voci non ricorrenti positive (principalmente, nel 2011, 352,8 milioni di euro per affrancamento fiscale e, nel 2010, 83,9 milioni per cessione banca depositaria) e negative (principalmente, nel 2011, 162,1 milioni di euro per impairment sull’avviamento di società prodotto e su attività finanziarie AFS, essenzialmente Intesa Sanpaolo, e nel 2010, 22,4 milioni di oneri per raggiungimento accordo sindacale e 18,9 milioni di impairment su attività finanziarie AFS, essenzialmente Intesa Sanpaolo).
Escludendo le voci non ricorrenti, l’utile netto di periodo si è attestato a 70 milioni di euro, registrando un incremento del 10,3% rispetto ai 63,5 milioni dell’analogo periodo del 2010. Escludendo le voci non ricorrenti e l’incremento dell’IRAP nel 2011, l’utile netto di periodo ammonta a 78,1 milioni, +23% rispetto ai 63,5 milioni del 2010.
Nel primo semestre del 2011 il Gruppo UBI ha riportato un risultato della gestione operativa attestatosi a circa 471 milioni di euro, in crescita dello 0,6% rispetto al primo semestre 2010 per effetto del favorevole andamento degli oneri operativi, contrattisi dell’1,6% (-19,7 milioni) a 1.235,3 milioni, che ha più che compensato la riduzione dei proventi operativi, scesi dell’1% (17 milioni) a 1.706,1 milioni di euro.
Il risultato netto dell’attività finanziaria, attestatosi a 7,2 milioni di euro nel semestre (-5,9 milioni nell’analogo periodo del 2010), include nel secondo trimestre del 2011 la svalutazione di una partecipazione di private equity pari a -7,7 milioni di euro, che è andata a ridurre il risultato maggiormente positivo del primo trimestre, pari a 14,6 milioni. Gli oneri operativi mostrano anno su anno una diminuzione dell’1,6% (-19,6 milioni) a 1.235,3 milioni.
La dinamica dei proventi operativi continuerà ad essere influenzata dalla crisi del debito sovrano con le conseguenti tensioni sui mercati finanziari e sul livello dei tassi. Sono state comunque implementate azioni commerciali finalizzate a poter conseguire, nel secondo semestre, un livello dei proventi operativi complessivamente superiore a quello registrato nella prima parte dell’anno.
Per quanto riguarda la qualità del credito, l’attuale dinamica, anche a fronte di un contesto congiunturale sfavorevole, dovrebbe consentire di raggiungere un livello annuo del costo del credito inferiore al quello del 2010. Se si dovessero confermare le attuali quotazioni di borsa, si renderebbe necessario apportare ulteriori svalutazioni alla partecipazione in Intesa Sanpaolo.
Complessivamente, per l’anno 2011, al netto degli eventi non ricorrenti, è atteso un miglioramento della redditività dell’attività ordinaria rispetto all’esercizio 2010, in assenza di un ulteriore peggioramento del contesto economico-finanziario.
Al 30 giugno 2011, il Core Tier 1 del gruppo si attesta all’8,2% e il Total Capital Ratio al 13,02%3 (6,95% e 11,17% rispettivamente a dicembre 2010), la leva finanziaria risulta in ulteriore riduzione a 16,5x (19,9x a giugno 2010), l’esposizione interbancaria è scesa a -0,6 miliardi (6 miliardi a giugno 2010), è nullo il ricorso ai finanziamenti BCE, il rapporto impieghi/depositi, pari a 104,2%, segna una diminuzione di 4,2 punti percentuali rispetto a giugno 2010, il costo del credito ammonta a 51 punti base del totale impieghi (64 punti base a giugno 2010).
In termini di gestione economica, i primi sei mesi del 2011 si sono chiusi con un utile netto consolidato pari a 251,7 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 102,1 milioni conseguiti nella prima parte del 2010. Tale risultato include voci non ricorrenti positive (principalmente, nel 2011, 352,8 milioni di euro per affrancamento fiscale e, nel 2010, 83,9 milioni per cessione banca depositaria) e negative (principalmente, nel 2011, 162,1 milioni di euro per impairment sull’avviamento di società prodotto e su attività finanziarie AFS, essenzialmente Intesa Sanpaolo, e nel 2010, 22,4 milioni di oneri per raggiungimento accordo sindacale e 18,9 milioni di impairment su attività finanziarie AFS, essenzialmente Intesa Sanpaolo).
Escludendo le voci non ricorrenti, l’utile netto di periodo si è attestato a 70 milioni di euro, registrando un incremento del 10,3% rispetto ai 63,5 milioni dell’analogo periodo del 2010. Escludendo le voci non ricorrenti e l’incremento dell’IRAP nel 2011, l’utile netto di periodo ammonta a 78,1 milioni, +23% rispetto ai 63,5 milioni del 2010.
Nel primo semestre del 2011 il Gruppo UBI ha riportato un risultato della gestione operativa attestatosi a circa 471 milioni di euro, in crescita dello 0,6% rispetto al primo semestre 2010 per effetto del favorevole andamento degli oneri operativi, contrattisi dell’1,6% (-19,7 milioni) a 1.235,3 milioni, che ha più che compensato la riduzione dei proventi operativi, scesi dell’1% (17 milioni) a 1.706,1 milioni di euro.
Il risultato netto dell’attività finanziaria, attestatosi a 7,2 milioni di euro nel semestre (-5,9 milioni nell’analogo periodo del 2010), include nel secondo trimestre del 2011 la svalutazione di una partecipazione di private equity pari a -7,7 milioni di euro, che è andata a ridurre il risultato maggiormente positivo del primo trimestre, pari a 14,6 milioni. Gli oneri operativi mostrano anno su anno una diminuzione dell’1,6% (-19,6 milioni) a 1.235,3 milioni.
La dinamica dei proventi operativi continuerà ad essere influenzata dalla crisi del debito sovrano con le conseguenti tensioni sui mercati finanziari e sul livello dei tassi. Sono state comunque implementate azioni commerciali finalizzate a poter conseguire, nel secondo semestre, un livello dei proventi operativi complessivamente superiore a quello registrato nella prima parte dell’anno.
Per quanto riguarda la qualità del credito, l’attuale dinamica, anche a fronte di un contesto congiunturale sfavorevole, dovrebbe consentire di raggiungere un livello annuo del costo del credito inferiore al quello del 2010. Se si dovessero confermare le attuali quotazioni di borsa, si renderebbe necessario apportare ulteriori svalutazioni alla partecipazione in Intesa Sanpaolo.
Complessivamente, per l’anno 2011, al netto degli eventi non ricorrenti, è atteso un miglioramento della redditività dell’attività ordinaria rispetto all’esercizio 2010, in assenza di un ulteriore peggioramento del contesto economico-finanziario.