11 settembre (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico procedono prudenti dopo che il presidente Barack Obama ha promesso di combattere i militanti dello Stato islamico, mentre il dollaro ha toccato un nuovo massimo da sei anni verso lo yen.
I dati sull'inflazione cinese, che indicano una perdita di slancio della seconda economia mondiale, sono stati accolti con un misto di preoccupazione e di speranza tra gli investitori, perché fanno intravedere la possibilità che Pechino adotti nuove misure di stimolo.
Intorno alle 8,30 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo, scende dello 0,48%.
HONG KONG è leggermente negativa in una seduta segnata dalle prese di profitto soprattutto nel settore energetico. CNOOC 0883 scivola a -1,55% e PetroChina a -1,19%. Prada segna -1,02%.
SEUL riapre in flessione dopo tre giorni di festività. L'appetito per il rischio è venuto meno dopo i dati sull'inflazione cinese inferiori alle attese, che alimentano le preoccupazioni per un rallentamento dell'export sudcoreano verso il suo principale mercato estero.
SYDNEY ha perso oggi lo 0,51%, trascinata al ribasso dal comparto minerario che soffre per i prezzi in calo dei minerali di ferro. Gli investitori hanno ceduto il retailer Myer Holdings dopo un deludente report sugli utili.
MUMBAI è in calo vicino ai minimi da due settimane. In evidenza Sun Pharmaceutical Industries, giù del 4% sulla notizia di un'ispezione a sorpresa della Fda statunitense.