Di Ambar Warrick
Investing.com – L’IPC core di Tokyo è aumentato più del previsto, raggiungendo un massimo di 40 anni a novembre, come hanno mostrato i dati rilasciati questo venerdì, preannunciando un analogo aumento dell’inflazione nazionale, mentre l’economia giapponese lotta con l’indebolimento dello yen e l’aumento dei prezzi delle materie prime.
I dati dell’Ufficio di Statistica hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo core di Tokyo (IPC) è aumentato del 3,6% a novembre, il ritmo annuale più alto dal 1980. La lettura è stata superiore alle aspettative di un aumento del 3,5% e del 3,4% del mese scorso.
L’indice IPC di Tokyo è aumentato del 3,8% a novembre, rispetto al 3,5% del mese scorso e al ritmo più veloce degli ultimi 40 anni.
La lettura di questo venerdì evidenzia le crescenti pressioni sui prezzi dell’economia giapponese, che hanno pesato sulla produzione a causa dell’aumento dei costi dei fattori produttivi. L’aumento dell’inflazione ha anche intaccato la fiducia e la spesa dei consumatori, un motore fondamentale dell’economia giapponese.
La pressione sui prezzi del Paese è stata determinata dalle importazioni di materie prime sempre più costose, a causa delle interruzioni della catena di approvvigionamento dovute alla guerra tra Russia e Ucraina, che hanno fatto lievitare il costo delle importazioni di energia in Giappone.
Anche il forte calo dello yen ha contribuito all’aumento delle pressioni sui prezzi, in quanto il crescente divario tra i tassi di interesse giapponesi e statunitensi ha spinto molti operatori a vendere lo yen a favore di valute con rendimenti più elevati.
Ciò ha spinto lo yen ai minimi di 32 anni all’inizio dell’anno. Da allora la valuta ha ridotto le perdite, ma è ancora in forte ribasso per l’anno in corso.
Nonostante la distruzione economica causata da uno yen debole e da un’inflazione elevata, la Banca del Giappone non ha finora dato alcuna indicazione di voler aumentare i tassi di interesse dai livelli ultra-bassi che ha mantenuto per buona parte degli ultimi 10 anni. L’atteggiamento cauto della banca dovrebbe mantenere lo yen debole e le pressioni sui prezzi elevate nel breve termine.