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Usa, inflazione più alta dal giugno 1982. Pesano i prezzi energetici

Pubblicato 12.01.2022, 14:32
Aggiornato 12.01.2022, 14:59
© Reuters.

Di Alessandro Albano 

Investing.com - L'inflazione degli Stati Uniti resta ai massimi in 40 anni, alimentata dall'aumento dei prezzi energetici, con indice core al livello più alto dal febbraio 1991, un segnale della possibile stretta monetaria della Federal Reserve nella prossima riunione di marzo. 

Secondo il Bureau Labor of Statistics, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato ad un tasso annuale del 7,0% nel mese di dicembre (come da attese di mercato), registrando l'accelerazione più veloce dal giugno 1982, rispetto al +6,8% del mese precedente. La componente energetica è aumentata del 29,3%, mentre l'indice alimentare ha registrato un rialzo del 6,3%, con prezzi core al 5,5% (massimi da 31 anni). 

Su base mensile, il tasso inflazionistico è accelerato al +0,5% dopo il +0,8% a novembre, mentre l'indice energetico è diminuito dello 0,4% grazie ad un calo di carburante e gas naturale. "E' la sesta volta negli ultimi 9 mesi che il tasso mensile aumentata di almeno lo 0,5%", precisa il dipartimento di statistica, precisando che "insieme agli affitti e ai veicoli usati, a dicembre sono aumentati i prezzi dell'arredamento e delle cure mediche".

Fed aspetta PCE

Nonostante il tasso d'inflazione si trovi ai livelli dell'era Paul Volcker (lo storico governatore della Fed), la banca centrale statunitense potrebbe aspettare l'indice PCE prima di decidere se accelerare o meno sul rialzo dei tassi. 

Una stretta più rigida di quanto previsto a settembre 2021 sembra tuttavia reale, dopo che nei verbali del Fomc molti policymaker hanno stressato la necessità di procedere verso l'aumento dei tassi con successiva riduzione del bilancio vista "la forte ripresa del mercato del lavoro". 

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Secondo i futures CME sui Fed funds, l'intervallo dei fondi federali potrebbe attestarsi tra i 100 e i 125 punti base, target confermati anche nelle nuove previsioni di Goldman Sachs (NYSE:GS) ad inizio di questa settimana, con primo aumento prezzato per il meeting del prossimo 16 marzo. 

Dopo la notizia sull'inflazione, il titolo Usa a 10 anni è in calo dell'1,4% ad un rendimento dell'1,722%, mentre l'EUR/USD si muove in rialzo dello 0,4% a 1,1408. Positivi i Future per l'apertura odierna di Wall Street. 

Ultimi commenti

E per questo il dollaro scende. Ma vedete che mancano le correlazioni? Oggi il dollaro doveva schizzare, invece lo hanno scaricato nel cesso.
Inflazione alle stelle, tassi che si alzeranno, Una bolla mai vista senza precedenti ma che non si appresta a scoppiare!!!
Per scoppiare servono alternative.
il dollaro in prospettiva dovrebbe rafforzarsi invece si sta indebolendo..va tutto al contrario
il dollaro è carta straccia la fed ha perso tutta la sua credibilità, si è trasformata in falco e in colomba in tempo zero
ma se è passato da 1.22 a 1,12 in pochissimo. Secondo te poteva scendere di più? 1.15 è il valore medio di eurusd.
sperasi che ci capiscano di economia . In questo momento ... però !!! auguri agli economisti
Impatti su nasdaq?
e nemmeno con l'inflazione al 7% sale l'oro . adesso tutti muti ?
Ma scusa ti sembra che l oro stia scendendo?
però è salito btc, riflettete..
bravo
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