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Zona euro, flessione settore servizi accresce dilemma su tassi Bce

Pubblicato 23.08.2023, 13:58
Aggiornato 23.08.2023, 14:00
© Reuters. Il logo della Banca centrale europea a Francoforte, Germania, 23 gennaio 2020. REUTERS/Ralph Orlowski/File photo

LONDRA (Reuters) - L'attività delle imprese della zona euro è diminuita molto più di quanto si pensasse ad agosto, con una contrazione particolarmente rapida in Germania, mentre sono ricomparse alcune pressioni inflazionistiche.

I dati degli indici dei responsabili degli acquisti (Pmi) di oggi complicano le cose per la Banca centrale europea, che tenta di domare l'aumento dei prezzi ancora incontrollato senza causare una recessione.

Secondo una stretta maggioranza di economisti intervistati da Reuters,  a settembre la Banca centrale europea dovrebbe sospendere i rialzi dei tassi di interesse, nonostante l'inflazione elevata. Un ulteriore rialzo dei tassi entro la fine dell'anno rimane comunque possibile, dopo che la banca centrale ha intrapreso il ciclo di inasprimento più aggressivo di sempre.

"Il continuo e brusco calo dei dati Pmi metterà alla prova l'ottimismo della Bce sulla crescita", ha detto Mark Wall, capo economista europeo di Deutsche Bank (ETR:DBKGn).

"Ci aspettiamo che la Bce faccia una pausa a settembre, ma non è ancora chiaro se l'inflazione sia al livello desiderato dalla Bce. Una pausa non deve essere interpretata come un picco", ha aggiunto Wall.

L'attività nel settore dominante dei servizi è diminuita per la prima volta quest'anno e la contrazione della produzione manifatturiera è proseguita, ma ci sono stati, tuttavia, alcuni segnali di inversione di tendenza per le fabbriche.

L'indice Hcob composito dei responsabili degli acquisti (Pmi), a cura di S&P Global, considerato un buon indicatore della salute economica complessiva, è sceso a 47,0 in agosto rispetto al 48,6 di luglio, il valore più basso dal novembre 2020.

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Il dato è ben al di sotto della soglia di 50 - che separa la crescita dalla contrazione - e inferiore a tutte le attese di un sondaggio Reuters che aveva previsto un leggero calo a 48,5.

Una parte dell'attività è stata trainata dalle imprese che hanno completato vecchi ordini, con l'indice del portafoglio ordini di lavoro ai minimi da giugno 2020, quando la pandemia Covid si stava espandendo a livello globale.

L'attività imprenditoriale in Germania, prima economia europea, si è contratta al ritmo più rapido da oltre tre anni, a causa dell'aggravarsi della flessione della produzione manifatturiera, accompagnata da una nuova flessione dei servizi, come risulta da un precedente sondaggio.

Le imprese rimangono pessimiste rispetto alle prospettive, poiché l'aumento dei tassi di interesse, l'incertezza dei consumatori e l'inflazione alta continuano a pesare sulla domanda.

In Francia, il settore dominante dei servizi è sceso ulteriormente, con il calo della domanda e dei nuovi ordini a suggerire che la seconda economia della zona euro ha subito una contrazione in questo trimestre.

Fuori dall'Unione europea, l'economia britannica sembra indirizzata a contrarsi nel terzo trimestre e rischia di finire in recessione, dato che il Pmi ha mostrato un crollo della produzione industriale e una più ampia debolezza di fronte all'aumento dei tassi di interesse.

Dopo i dati di oggi, i rendimenti dei titoli di Stato della zona euro e l'euro sono in ribasso, mentre i trader scommettono che la Bce possa presto sospendere i rialzi dei tassi di interesse.

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Il Pmi relativo ai servizi della zona euro mostra una flessione a causa del calo della spesa dei consumatori indebitati, che avvertono il peso dell'aumento del costo del denaro.

La domanda è calata bruscamente perché i prezzi sono aumentati molto più velocemente di quanto vorrebbe la Bce. L'indice dei prezzi alla produzione dei servizi è rimasto elevato a 55,9, anche se il più basso da ottobre 2021 e inferiore al 56,1 di luglio.

"Un altro Pmi debole per la zona euro conferma un'economia fiacca con la recessione come rischio al ribasso. Le pressioni inflazionistiche per i servizi rimangono ostinate e le pressioni salariali continuano a creare preoccupazione", ha detto Bert Colijn di ING.

"Quest'ultimo dato rafforza le nostre attese che il ciclo di rialzi della Bce non sia ancora finito", ha sottolineato.

I dati ufficiali hanno mostrato un'inflazione del 5,3% a luglio, più che doppia rispetto all'obiettivo del 2% della Bce, ma ben al di sotto dei valori registrati alla fine dello scorso anno.

L'attività manifatturiera è in declino dalla metà del 2022, ma l'ultima indagine Pmi ha offerto qualche speranza che il picco negativo sia stato superato. L'indice principale è salito a 43,7 da 42,7, il primo rialzo in sette mesi, sorprendendo le stime del sondaggio Reuters che prevedevano un calo a 42,6.

L'ottimismo dei responsabili degli acquisti delle fabbriche è migliorato, suggerendo che per i produttori manifatturieri il peggio potrebbe essere passato.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)

Ultimi commenti

mi sa che la bce riuscirà a differenza della fed a centrare due obiettivi recessione e inflazione elevata. e la causa è da ricondursi all'esitazione, all'assenza di spina dorsale della prima. hanno prima etichettato l'inflazione come transitoria non agendo a differenza della fed, hanno iniziato a tentennare nel rialzo dei tassi, adesso con inflazione più alta e tassi più bassi anche in rapporto a quello fatto dalla fed, forse faranno un pausa che non servirà a nulla se no a temporeggiare e ad aggravare la situazione.
Concordo. A parte il fatto che sarebbe carino vedere per la prima volta dopo 20 anni tassi reali netti positivi sui bond (ora siamo a 4 con infl 5-6), fino a che non arrivi a quel livello fai solo danni senza portare benefici. Impoverisci i risparmiatori, alzi i costi di produzione delle imprese e distruggi la domanda.
lagarde stai ammazzando l Europa incapace
Qualcuno spieghi alla Lagarde che l'inflazione europea non è da salari ma da materie prime. Se paghiamo il gas americano 4 volte il prezzo di quello russo le nostre economie non possono stare in piedi e se si pensa di risolvere le cose alzando i tassi, allora è l'equivalente di fare guarire il malato prendendolo a baston@te
Questa cosa che in UE abbiamo inflazione da materie prime la dicono in effetti i giornalisti opinionisti a tutte le ore. Se anche fosse vero alzare i tassi più della FED sarebbe il modo più immediato a disposizione di Lagarde per rafforzare EUR/USD e quindi ridurre il costo delle materie prime. Io ritengo che questa inflazione sia puramente monetaria purtroppo. E che quindi andrebbe combattuta incentivando la tesaurizzazione della liquidità, riducendo l'IVA, aumentando le tasse sui redditi. Bisogna anche dire che dopo tanti anni senza inflazione, qualche anno 'normale' al 3-5% potrebbe aiutare a ridurre le disparità patrimoniali ed il debito pubblico monstre dello stato italiano...
....aumentiamo le sanzioni, daiiii , poi vediamo come va a finire. Potrebbe essere la soluzione alla fine di questi minorati
Non paghiamo il gas americano 4 volte il prezzo di quello russo, ma molto di più.  Gli americani ci vendono il loro gas a 4 volte il prezzo che costa in America.  Per questo qualche politico europeo, in particolare francese, si è lamentato qualche mese fa.  Stanno facendo concorrenza sleale.
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