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Zona euro, rimbalzo in 2021 indebolito da seconda ondata virus - Commissione

Pubblicato 05.11.2020, 12:28
Aggiornato 05.11.2020, 12:36
© Reuters. Il logo della Banca centrale europea a Francoforte

di Jan Strupczewski

BRUXELLES (Reuters) - Nel 2021 l'economia della zona euro rimbalzerà dalla recessione senza precedenti innescata quest'anno dal coronavirus, ma la ripresa sarà più contenuta del previsto a causa della seconda ondata di contagi.

È quanto emerge dalle previsioni economiche della Commissione europea su Unione europea e zona euro, in cui si sottolinea tuttavia come l'incertezza relativa alle stime estremamente elevata.

Le previsioni di crescita della zona euro per il prossimo anno sono state ridotte al 4,2% dal 6,1% previsto a luglio, mentre per il 2022 la Commissione stima una crescita del 3,0% nel 2022 dopo una recessione senza precedenti del 7,8% quest'anno.

Le stime della Commissione ipotizzano che le restrizioni legate al Covid resteranno in vigore, con diversa intensità, fino al 2022, ma che verranno gradualmente allentate il prossimo anno e che il loro impatto sull'economia si affievolirà col tempo.

Le previsioni partono inoltre dall'assunto che non ci sarà alcun accordo commerciale tra la Ue e la Gran Bretagna in vigore a gennaio 2021, al termine cioè dell'attuale periodo di transizione e che i commerci si baseranno sulle condizioni di base dell'Organizzazione mondiale del commercio.

SECONDA ONDATA IN QUARTO TRIMESTRE

La Commissione prevede che l'economia della zona euro subirà una contrazione dello 0,1% nell'ultimo trimestre di quest'anno rispetto al trimestre precedente a causa delle nuove restrizioni volte ad arginare la seconda ondata della pandemia.

Irlanda, Francia e Belgio saranno i Paesi più colpiti dalla seconda ondata di casi di Covid-19, con l'economia irlandese che si contrarrà dell'1,1% su trimestre, quella francese dell'1,0% e quella del Belgio dello 0,7%.

Tuttavia, la Germania, prima economia europea, supererà la tempesta abbastanza bene, registrando un'espansione dello 0,6% negli ultimi tre mesi rispetto al trimestre precedente, secondo la Commissione.

L'inflazione della zona euro, che la Banca centrale europea punta a mantenere al di sotto, ma vicina al 2% nel medio termine, si fermerà allo 0,3% quest'anno e crescerà all'1,1% nel 2021, fino a raggiungere l'1,3% nel 2022.

Grazie ai programmi di lavoro ridotto introdotti dai governi all'inizio della pandemia, la disoccupazione nella zona euro salirà solamente all'8,3% quest'anno rispetto al 7,5% del 2019, nonostante la profonda recessione. Nel 2021 è prevista al 9,3% mentre nel 2022 tornerà a scendere all'8,9%.

Ma la pandemia avrà forti ricadute sulle finanze pubbliche, secondo la Commissione. Il deficit di bilancio aggregato della zona euro salirà all'8,8% del prodotto interno lordo quest'anno da un surplus dello 0,6% registrato nel 2019, prima di scendere al 6,4% il prossimo anno e al 4,7% nel 2022.

© Reuters. Il logo della Banca centrale europea a Francoforte

In questo modo il debito della zona euro aumenterà fino a raggiungere il 101,7% del Pil dall'85,9% dello scorso anno. Il debito continuerà a salire fino al 102,3% nel 2021 e al 102,6% nel 2022.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)

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