ROMA (Reuters) - Tra gennaio e giugno del 2015 il valore in dollari dei derivati finanziari over-the-counter in pancia alle banche italiane ha registrato una nuova riduzione, pari all'8,4%.
Lo rende noto la Banca d'Italia fornendo i risultati dell'indagine condotta su iniziativa del Committee on the Global Financial System.
La rilevazione è condotta su un campione che include Mediobanca, Unicredit (MI:CRDI), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare, Ubi Banca.
Il valore nozionale, cioè il valore delle attività sottostanti ai contratti, "rappresenta una quota assai modesta dell'intero campione dei Paesi che partecipano all'indagine (1,2%)", spiega Bankitalia.
I derivati su tassi rappresentano oltre l'80% del nozionale.
I dati relativi alle posizioni in essere su credit default swaps (Cds6) delle banche italiane evidenziano che nel primo semestre del 2015 il valore nozionale dei Cds comprati (acquisto di protezione) e di quelli venduti (vendita di protezione) sono diminuiti, rispettivamente, del 33,2% e del 35%.