MILANO (Reuters) - Exor (MI:EXOR), holding della famiglia Agnelli, conferma il proprio impegno in Fiat Chrysler (MI:FCHA) (Fca), ha affermato il presidente John Elkann, in una dichiarazione che potrebbe smorzare i rumour secondo cui la casa automobilistica italiana potrebbe essere oggetto di un'acquisizione.
"La nostra permanenza nel capitale di Fca ha dato al management che si è susseguito nel tempo la libertà di pianificare lo sviluppo a lungo termine, piuttosto che dover reagire alle pressioni quotidiane", spiega Elkann, che è anche presidente di Fiat Chrysler, in una lettera inviata lunedì agli azionisti di Exor.
"Questo approccio e questa mentalità rimangono per noi rilevanti oggi come sempre, così come sono invariati anche il nostro impegno nei confronti di FCA e la nostra volontà di essere parte del suo futuro coraggioso e redditizio."
Exor, primo azionista di Fiat con una quota del 29%, ha diversificato negli ultimi anni i propri asset dopo aver acquistato il gruppo di riassicurazioni delle Bermuda PartnerRe nel 2015.
Secondo recenti indiscrezioni, la francese Renault (PA:RENA) vorrebbe riavviare i negoziati con la giapponese Nissan per valutare una fusione nell'arco di un anno e successivamente potrebbe essere interessata a fare un'offerta per Fiat.
Il presidente della holding della famiglia Peugeot FFP ha dichiarato di essere favorevole a nuovi accordi e che Fiat Chrysler è tra le opzioni.
Elkann spiega che i prossimi 20 anni per l'industria dell'auto saranno caratterizzati da un ritmo di cambiamento ancor più grande di quanto sia avvenuto finora e che la famiglia Agnelli non starà a guardare.
"In questa nuova ed entusiasmante era, noi e FCA siamo determinati ad avere un ruolo attivo e ambizioso", ha aggiunto.
Dopo la morte lo scorso anno dell'ex amministratore delegato Sergio Marchionne, i rumour sul futuro di Fiat Chrysler si sono intensificati.
Marchionne, artefice della fusione tra una Fiat in difficoltà e la statunitense Chrysler, sosteneva la necessità dei merger per sopportare i costi auto elettriche e senza conducente.
Le case automobilistiche di tutto il mondo stanno cercando di aggregarsi per far fronte alla crescente competizione, all'aumento delle auto elettriche e alla minaccia di una guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.