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Banche, a Ecofin modifiche a regole capitale, su cosa punta Italia

Pubblicato 04.12.2018, 18:18
Aggiornato 04.12.2018, 18:25
© Reuters.  Banche, a Ecofin modifiche a regole capitale, su cosa punta Italia

© Reuters. Banche, a Ecofin modifiche a regole capitale, su cosa punta Italia

ROMA/BRUXELLES (Reuters) - I ministri delle finanze dell'Unione europea, che si sono riuniti stamani a Bruxelles, si apprestano a varare un ampio pacchetto di modifiche alle regole sui requisiti di capitale delle banche dopo un negoziato di oltre due anni.

Alcuni di questi cambiamenti sono stati fortemente sostenuti dall'Italia, attraverso proposte di emendamenti fatte dall'Abi e recepite dalla Commissione Econ del Parlamento Ue guidata da Roberto Gualtieri.

Un capitolo riguarda la conferma e il rafforzamento del 'supporting factor', cioè i fattori di sconto nell'assorbimento di capitale per i finanziamenti alle piccole e medie imprese e per le infrastrutture.

Stando alla bozza di accordo circolata finora e vista da Reuters, i prestiti alle Pmi fino a 2,5 milioni godrebbero di uno sconto del 23,81% nella ponderazione del rischio, mentre per la parte eccedente i 2,5 milioni lo sconto sarebbe del 15%.

Queste cifre, come quelle riportate più avanti, sono spesso indicate tra parentesi quadre nella bozza e quindi sono ancora passibili di modifiche nel compromesso finale.

I prestiti a enti e società che gestiscono o finanziano infrastrutture essenziali per i servizi pubblici sono ponderati con un fattore pari a 0,75.

Molto importante per le banche italiane è anche la modifica del computo della Loss Given Default, che serve a calcolare gli accantonamenti futuri e quindi con un impatto sul patrimonio di vigilanza.

E' stata prevista una misura più corretta nel caso di cessioni massive di crediti deteriorati, per evitare che queste operazioni straordinarie, abbassando la stima di recupero delle sofferenze, portino automaticamente a maggiori richieste di capitale. Si applicherebbe, anche questa tra le richiesta fatte dall'Abi, alle banche che vendono più del 20% dei loro crediti deteriorati lordi per operazioni a partire dal 23 novembre 2016.

Potenzialmente di grande impatto anche la possibilità, che dovrà essere regolamentata dall'Eba nei prossimi mesi, di scomputare dal capitale la spesa per investimenti in software degli istituti di credito, per favorire la loro digitalizzazione e incentivare l'innovazione. Eba dovrà dire quali software e le modalità di applicazione.

I prestiti garantiti dalla cessione del quinto dello stipendio o della pensione potranno avere una più favorevole ponderazione di rischio nel calcolo dell'assorbimento di capitale, al 35% dall'attuale 75%. Sarebbe il riconoscimento che questi prestiti hanno solide garanzie e quindi più basse probabilità di un default.

Altra modifica della CRR proroga alla fine del 2024 il cosiddetto "Compromesso Danese", che interessa istituzioni non conglomerate, che potranno continuare a non dedurre dal capitale le loro partecipazioni nelle assicurazioni.

In Italia la proroga consentirebbe a Mediobanca (MI:MDBI) di non dedurre dal capitale proprio il suo 13% nelle Assicurazioni Generali (MI:GASI).

- Ha contribuito da Bruxelles Francesco Guarascio

(Stefano Bernabei)

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