7 agosto (Reuters) - Il rimbalzo degli affaticati mercati cinesi aiuta oggi la ripresa delle Borse asiatiche, sostenute anche dai guadagni di Wall Street sulla scia dei risultati societari che risvegliano l'appetito degli investitori, ridotto dalle crescenti tensioni Usa-Cina sui dazi.
L'indice MSCI, che non comprende il Nikkei giapponese, guadagna lo 0,6% circa.
TOKYO ha chiuso a +0,69% spinta al rialzo dalla trimestrale di SoftBank, in attesa dei prossimi risultati societari.
SoftBank Group Corp è salita di circa il 6% ai massimi da nove mesi dopo aver riportato un aumento dell'utile del primo trimestre del 49%, grazie alla cessione della propria quota nel gigante indiano dell'e-commerce Flipkart.
Il titolo ha contribuito a migliorare il Nikkei di 71 punti. Il più ampio Topix ha chiuso a +0,76%.
Brilla Japan Steel Works, che ha realizzato una crescita intorno al 18% grazie alla stime di un utile annuo a marzo 2018 a 18 mld di yen da 15 mld.
Bene anche Rakuten Inc che guadagna il 7% circa mentre Maruha Nichiro lascia sul terreno il 5% dopo un calo pesante dell'utile operativo trimestrale.
SHANGHAI svetta a oltre il +2% e HONG KONG segna +1,3% circa (Prada in controtendenza cala di 0,13% circa).
Le borse cinesi dovrebbero restare comunque volatili per l'escalation della guerra commerciale con Washington, che crea timori per le prospettiva di crescita.
Ieri, i primi tre titoli di Wall Street hanno chiuso in rialzo in un contesto di risultati societari generalmente positivo, in particolare Berkshire Hathaway e Facebook (NASDAQ:FB).
"I mercati globali sono colpiti dalla guerra commerciale ma la prospettiva generale è positiva, guidata dalle società Usa", commenta Michael McCarthy, chief market strategist presso CMC Markets. "Tuttavia la potenziale escalation della disputa deprime l'entusiasmo degli investitori".
SINGAPORE in spolvero guadagna oltre l'1,8% spinto dai finanziari.
TAIWAN perde lo 0,37% mentre SEUL guadagna oltre mezzo punto.
SYDNEY ha archiviato la seduta in calo dello 0,3%, zavorrata dal calo dei prezzi del rame che ha pesato sul settore materie prime, oscurando i guadagni del settore energia, trainato al rialzo dal rialzo dei prezzi del petrolio.
Nel mercato valutario, l'indice che misura l'andamento del dollaro rispetto alle principali valute si è portato ai massimi da circa tre settimane, prima di ripiegare a -0,08%.