--------------------------------------------------------------- INDICE ORE 8,30 VAR% CHIUSURA 2008 MS A-P exJ <.MIAPJ0000PUS> 406,73 -1,26 247,35 HONG KONG <.HSI> 22.095,18 -1,00 14.387,48 SINGAPORE <.FTSTI> 2.689,25 -0,12 1.761,56 TAIWAN <.TWII> 7.607,93 -1,21 4.591,22 SEOUL <.KS11> 1.630,33 -1,42 1.124,47 SHANGHAI COMP <.SSEC> 3.061,351 -0,3 1.820,80 SYDNEY <.AXJO> 4.812,800 -0,53 3.722,30 INDIA <.BSESN> 16.971,29 -0,22 9.647,31 ----------------------------------------------------------------
MILANO, 22 ottobre (Reuters) - Borse asiatiche sotto pressione stamani sulle orme di Wall Street ma anche perchè gli ultimi dati macroeconomici cinesi, anche se robusti, non hanno offerto sorprese.
La notizia che l'economia cinese è cresciuta dell'8,9% nel terzo trimestre e che le vendite al dettaglio e altri indicatori sono stati positivi a settembre ha rafforzato la fiducia che l'Asia sia sulla strada di una ripresa sostenibile ma erano attesi, offrendo scarsi spunti di trading agli investitori.
Contengono le perdite SHANGHAI <.SSEC>, SYDNEY <.AXJO> ma soprattutto SINGAPORE <.STI>.
Intorno alle 8,30 ora italiana l'indice regionale MSCI che esclude il Giappone <.MIAPJ0000PUS> cede l'1,3% dopo che Tokyo ha terminato in ribasso dello 0,64%. Deboli anche i titoli di stato nipponici, depressi dalla prospettiva di un aumento dell'offerta: i rendimenti del benchmark decennale hanno toccato un massimo degli ultimi due mesi sopra 1,355%.
Più pronunciate le vendite a HONG KONG <.HSI>, zavorrata da finanziari e telefonici dopo i risultati deludenti dei fornitori di servizi di telefonia. Perdite superiori al punto percentuale anche a TAIWAN <.TWII> dove gli investitori hanno realizzato i recenti guadagni messi a segno dagli esportatori tecnologici come Mediatek <2454.TW>, anche se il settore del turismo ha guadagnato terreno sui segnali di migliori relazioni con la Cina.
Tecnologici pesanti anche a SEUL <.KOSPI> mentre sulla
piazza australiana il proprietario di centri commerciali
Westfield Group
Le quotazioni del greggio correggono sotto gli 81 dollari al barile dopo essere balzate ai massimi di un anno di 81,37 ieri dopo che le scorte di benzina negli Stati Uniti hanno accusato una decisa riduzione.