Borse europee miste con il Ftse Mib intorno alla parità, in una giornata di massima tensione a causa della votazione che si svolgerà questo pomeriggio nel parlamento britannico. Theresa May si trova di nuovo di fronte alla Camera dei Comuni, la quale voterà gli emendamenti alla bozza di accordo per uscire dall’Unione europea. Il 13 febbraio, poi, ci sarà il voto complessivo sull’accordo.
Gli analisti, però, non sembrano molto fiduciosi.
"Il testo sarà modificato dall'opposizione, che vuole evitare la possibilità che il Regno Unito lasci l'Unione europea senza un accordo, uno scenario che in questa fase quasi tutte le parti interessate vogliono evitare a causa del suo impatto negativo sull'economia del paese e dell'UE nel suo complesso. Dovremo prestare attenzione al comportamento della sterlina inglese, che è diventato il vero e proprio termometro per sapere come gli investitori percepiscono lo sviluppo del processo", spiegano gli analisti di Link Securities.
Nuova votazione a febbraio
Diego Fernández Elices, Direttore Generale degli Investimenti di A&G Banca Privada, è dello stesso parere e afferma che, "se l'emendamento per estendere l'applicazione dell'articolo 50 fosse approvato e se il "no" dovesse prevalere nuovamente a metà febbraio, l'incertezza sarà significativamente ridotta, e le possibilità per la Brexit di non raggiungere un accordo, che è lo scenario più negativo, saranno ridotte, anche se un nuovo referendum è ancora una possibile".
Secondo questo esperto, "indipendentemente dall'accordo che potrebbe essere raggiunto, la debolezza di May sarebbe davvero risolta solo con nuove elezioni, rischio che ancora non è escluso. In conclusione, l'estensione dell'articolo 50 consentirebbe di risparmiare tempo e di eliminare alcune incertezze, porterebbe ad un ottimismo nella Borsa del Regno Unito, anche se si tratterebbe solo di una situzione di breve termine”.
Per gli analisti di Renta 4, "il mercato continua a non tenere conto della richiesta del Regno Unito di una proroga della data di uscita (29 marzo), che dovrebbe essere approvata all'unanimità dai 27, e vede sempre più improbabile un'uscita senza accordo. Con questa proroga delle scadenze, il Regno Unito avrebbe il tempo di continuare a negoziare con l'UE, di indire nuove elezioni o di indire un secondo referendum.
Così, in Bankinter (MC:BKT) scommettono che il piano B "sarà respinto di nuovo". Tuttavia, essi non stimano "un impatto rilevante sul mercato. Insistiamo sul fatto che il risultato più probabile è una proroga dei termini, seguita dall'applicazione della clausola di backstop”.
Nuovo ultimatum
Da parte sua, Renta Markets sottolinea che "la laburista Yvette Cooper ha presentato un testo che indica che se non esiste un patto di uscita prima del 26 febbraio, il governo dovrà chiedere all'UE di rinviare la Brexit al 31 dicembre di quest'anno.