ROMA (Reuters) - La nuova società destinata ad affittare gli impianti di Ilva, la più grande azienda siderurgica italiana in amministrazione controllata da inizio anno, non sarà varata prima dell'inizio del 2016.
Lo hanno riferito oggi a Reuters due fonti, una del ministero dello Sviluppo economico (Mise) e l'altra aziendale.
Nel frattempo, nonostante il calo della produzione annunciato nei giorni scorsi, le perdite di Ilva per il 2015 sono ancora valutate tra i 280 e i 300 milioni di euro, ha detto un'altra fonte aziendale, smentendo la cifra di una perdita mensile di 40-50 milioni di euro stimata dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Entro una decina di giorni, ha riferito la fonte di Ilva, l'azienda deve depositare, per l'approvazione da parte del Mise, il piano di ristrutturazione e risanamento ambientale elaborato dai commissari che guidano l'azienda.
In quel piano sarà indicata anche la strada della newco, a cui affidare gli impianti per un certo numero di anni: una misura che dovrebbe accelerare il risanamento finanziario dell'azienda, che a gennaio scorso aveva debiti stimati per circa 3 miliardi di euro.
Per la costituzione della newco serviranno "almeno due mesi", ha detto la fonte aziendale.
Intanto però Ilva attende gli 1,2 miliardi di euro sequestrati in Svizzera alla famiglia Riva (proprietaria del 90% dell'azienda) nell'ambito di un'inchiesta sull'utilizzo illecito dello scudo fiscale. La giustizia elvetica deve ancora pronunciarsi sul ricorso avanzato dai Riva per bloccare il trasferimento.
Secondo la fonte del Mise, la società - la cui nascita era stata già annunciata nel gennaio scorso - prenderebbe vita invece "tra fine di quest'anno e inizio del prossimo".
IN ATTESA DEL FONDO TURNAROUND
La nascita della newco dipende dalla costituzione del fondo turnaround promosso dal governo con un apposito decreto. Nelle scorse settimane, ha detto la fonte, hanno manifestato interesse per l'ingresso nel fondo enti e fondi d'investimento per una cifra intorno agli 1,6-1,8 miliardi di euro.
Si tratta, ha detto la fonte, di Cassa Depositi e prestiti (fino a 1 miliardo), Inail (200 milini), Poste Vita (100 milioni), Enpam e Inarcassa (50 milioni ciascuno), Orlando Italy e Bridge Point Capital (per complessivi 200-300 milioni), Oaktree (importo non specificato) e Muzinich (100-200 milioni).
Nelle ultime settimane, ha detto la fonte del Mise, ci sono stati diversi incontri con Cdp, capofila del fondo turnaround, e questa settimana si terranno incontri a livello di governo, sulla vicenda Ilva.
Il governo, ha detto la fonte, è anche impegnato in un costante colloquio con la Commissione Europea, che vuole capire se l'operazione di salvataggio per Ilva comporti aiuti di Stato illeciti.
(Massimiliano Di Giorgio)