MILANO (Reuters) - A metà mattina la carta italiana scambia all'insegna della debolezza sottoperformando il resto del comparto europeo, appesantita dall'appuntamento con le aste a medio lungo di domani, in un contesto di generale avversione al rischio.
Oltre ai collocamenti di domattina -- in cui il Tesoro offrirà tra 5,25 e 6,75 miliardi in Btp a tre, sette e 30 anni [nL5N22L26E] -- pesano ancora le tensioni interne al governo a meno di due settimane dalle elezioni Europee e lo spettro di un duro scontro tra Roma e Bruxelles sui conti pubblici.
Più in generale, si osserva un clima di avversione al rischio alimentato dal vicolo cieco in cui sono finiti i negoziati tra Usa e Cina per il commercio: Washington chiede promesse di cambiamenti concreti alla legislazione cinese e Pechino annuncia di non voler accettare mosse che danneggino i suoi interessi. Venerdì è entrato in vigore l'aumento dei dazi dal 10 al 25% su beni cinesi per 200 miliardi di dollari.
"Sull'Italia pesano i timori di una crisi di governo, che personalmente non considero molto fondati, e la prosettiva di un nuovo scontro con la Ue che potrebbe prendere il via con un richiamo-raccomandazione di Bruxelles, magari già al consiglio Ue di fine giugno", spiega un operatore.
Attorno alle 11,45 il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 278 punti base dai 273 del finale di seduta di venerdì, dopo essersi spinto fino a 279 nuovo massimo da fine febbraio. In parallelo, il tasso del decennale sale a 2,73% dal 2,68% dell'ultima chiusura.